Salvatore Piccolo, deputato del Pd, promotore del documento di solidarietà a Nicolais: cosa si aspetta dal commissario Morando? «Mi aspetto che valorizzi la linea dell’innovazione portata avanti da Nicolais e che rafforzi la linea della discontinuità e del ricambio della classe dirigente». La linea va rafforzata in uno spirito unitario? «Bisogna prima capire che cosa si intende per unità. Nel Pd ci sono opinioni così diverse sui governi locali e sulla linea del partito che se per unità si intende la solita melassa noi non ci stiamo. Non può sempre finire tutto a tarallucci e vino». Morando manterrà in vita l’esecutivo provinciale formato da Nicolais e che è composto da soli esponenti della maggioranza? «Deciderà Morando. Ma non credo che il commissario abbia interesse ad azzerare un organismo che ha avviato una profonda azione di rinnovamento. A Napoli e provincia il tesseramento è stato fatto, i circoli sono stati costituiti, il partito si è radicato. Credo che questi risultati vadano valorizzati». Ma c’è il rischio che Morando possa apparire un commissario di parte? «Nessuno vuole un commissario di parte. A Morando chiediamo di prendere atto delle difficoltà del partito e di portare avanti quel processo di innovazione avviato da Nicolais e al quale tutti debbono concorrere in maniera leale. Le dichiarazioni di intenti non bastano se poi i comportamenti non sono conseguenti». La Iervolino è attesa dal voto di fiducia in Consiglio. Come voteranno i consiglieri del Pd dell’area Nicolais? «Le posizioni critiche devono emergere con serietà e senso di responsabilità. La battaglia può anche assumere toni forti ma si fa senza tendere trappole». (p.mai. il Mattino - Foto di Alessandro Savarese)
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