La storia la racconta Dagospia
Non c'è pace in via Sant'Andrea delle Fratte, al civico numero 16. All'ingresso della sede del Partito Democratico prosegue la comica battaglia delle targhette. Che si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il ritorno l'altro giorno del simbolo della Margherita, il giorno dopo lo sradicamento dei due simboli Pd e Dl che erano posti uno sopra all'altro sul fianco dell'entrata, lo scenario è cambiato per l'ennesima volta. Il trapano è tornato in azione. Ora ai lati del portone sono presenti due targhe terribili, non più con il simbolo dei partiti inquilini del palazzo, ma con la semplice dicitura del nome. Scritte terribili, su sfondo bianco. A sinistra c'è quella del Pd, in nero. A destra quella della Margherita "Democrazia è libertà", in blu con la "è" rossa. Separati in casa e anche sul portone, quindi, visto che prima stavano dallo stesso lato. Una toppa peggiore del buco. E di toppa si tratta, perché le due targhe attualmente visibili sarebbero solo transitorie in vista della realizzazione di due nuovi cartelli in ottone. Evidentemente al Nazareno non sanno come spendere i soldi e perdere tempo, ma l'obiettivo di Veltroni è raggiunto: avendo messo le due targhe sui lati opposti dell'ingresso, ora le telecamere dei telegiornali potranno riprendere la scritta "Partito Democratico" senza dover inquadrare anche il nome della mal tollerata Margherita. Il fegato dei diessini e di Veltronal potrà trovare tranquillità almeno su questo fronte...
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