Processione per celebrare i patroni aspettando «un gemellaggio con la Sicilia»
Vico Equense - Una fede che ha sfidato i secoli e che, quindi, non teme le attuali difficoltà logistiche cittadine per la chiusura del tunnel di Seiano. Così, come sempre, Vico Equense, in una forma forse esteriormente più ridotta, dovuta alla soppressione della tradizionale fiera, ma con immutato sentimento devozionale festeggia sabato i suoi patroni, i santissimi Ciro e Giovanni, martiri del 303. Sabato pomeriggio alle 15.30 la processione partirà dalla chiesa intitolata ai patroni, riedificata nel 1715, e percorrerà un inedito itinerario lungo l’asse di via Nicotera per arrivare a Santa Maria del Toro. Da qui percorso inverso fino a via Roma poi arrivo in piazza Umberto I e ritorno in chiesa. Come tradizione a portare a spalle le statue in legno e cartapesta del medico di Alessandria (san Ciro) e del soldato di Edessa (san Giovanni) saranno i pescatori che sfideranno il freddo invernale a piedi nudi a testimoniare il loro atavico legame con i patroni. Il culto dei due martiri è molto sentito nella città equana, dove in occasione dei festeggiamenti di fine gennaio si distribuisce l’olio di san Ciro con cui ungere gli ammalati a ricordo delle attività taumaturgiche del santo che già in vita era celebrato per la sua azione umanitaria, legata alla professione medica, in favore dei più umili e derelitti. Il culto dei santi Ciro e Giovanni è antichissimo ed a Vico Equense i due martiri sono sempre celebrati insieme, anche se, forse in virtù delle doti di guaritore attribuite a San Ciro, quest’ultimo è più popolare del suo compagno di fede. Nel 2003 la città equana, grazie all’intraprendenza di don Fabio Savarese, parroco della chiesa dei santi patroni, festeggiò in modo memorabile i 1700 anni del martirio dei santi. Ora don Fabio lancia l’idea di un gemellaggio con Marineo: «I nostri amici siciliani – spiega il parroco - festeggiano San Ciro con una ecomiabile partecipazione popolare. Intraprendere un comune percorso di fede potrà arricchire la nostra comunità e darle lo stesso entusiasmo testimoniato dai pescatori». Don Fabio negli ultimi anni con l’apporto dei fedeli ha rinnovato la chiesa parrocchiale con iniziative che hanno portato nel 2003 al rifacimento della cupola maiolicata e nel 2008 alla realizzazione del busto argenteo di san Giovanni, opera dell’argentiere Enrico Cuomo di Napoli. In esso dovranno trovare posto alcune reliquie del soldato martire ora custodite nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, così da equiparare anche in questo aspetto devozionale il suo destino a quello di san Ciro, di cui ossa donate dai gesuiti nel XVII secolo sono portate a Vico Equense in processione la terza domenica di agosto. Un impegno a colmare questa lacuna è stato preso in tal senso dal padre Giuseppe De Gennaro, vicano doc e famoso letterato. (Umberto Celentano il Mattino)
1 commento:
E' giusto bloccare tutta la penisola sorrentina solamente per far fare il giro del paese a due pezzi di legno?
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