Via libera del senato al disegno di legge sul federalismo fiscale, che passa ora alla Camera. Hanno votato a favore Pdl, Lega, Mpa; il Pd e l'Idv si sono astenuti; l'Udc ha votato contro. La Lega è naturalmente entusiasta: "L'approvazione del federalismo fiscale al Senato è un passaggio storico. Ora tocca alla Camera e già dalla prossima settimana le commissioni saranno al lavoro" ha detto il capogruppo dei deputati, Roberto Cota. L'astensione del Partito democratico non era scontata al cento per cento, data la delusione con cui è stata accolta ieri la relazione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che non ha quantificato le previsioni dei costi economico-finanziari del provvedimento, ma viene poi confermata nel corso di un'assemblea del gruppo alla presenza del segretario Walter Veltroni. Il quale annuncia: l'astensione è la scelta di una "forza seria e responsabile" che però verrà sottoposta ad una verifica per essere confermata per le prossime letture del provvedimento alla Camera e al Senato. "E' stata una decisione giusta, di una forza che ha la responsabilità di affrontare le grandi sfide e la forza di aver cambiato il testo base, perchè sono passate molte nostre proposte sul federalismo", spiega Veltroni. Il leader del PD chiarisce però che questa posizione vale "solo per la prima lettura, perchè molte cose ci lasciano insoddisfatti del testo, a cominciare dall'assenza di una copertura finanziaria". Veltroni precisa il Pd deciderà in futuro come comportarsi sul federalismo in base ai passi in avanti che sarà disposta a fare la maggioranza: "devono essere chiarite alcune cose, prima di tutto la questione dei conti e poi la disponibilità sul pacchetto di riforme", definito comunemente bozza Violante. "La maggioranza deve sapere che il banco di prova sono queste questioni, alle quali bisogna aggiungere la carta delle autonomie", ribadisce. Quel che è certo, è che nel Pd non tutti hanno preso bene questa decisione, e lo stesso ex ministro degli esteri Massimo D'Alema avrebbe voluto votare contro. Umberto Bossi ha ringraziato il Pd ammettendo che senza la collaborazione dell'opposizione il federalismo fiscale “sarebbe ancora in commissione”, mentre ora manca solo il sì di Montecitorio per farlo diventare legge dello Stato.
Scelte rischiose sul federalismo di Amedeo Lepore
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