L'ondata di maltempo non accenna a diminuire. Da cent’anni non pioveva così tanto, chiariscono gli esperti. A gennaio del 2009, fino al 27, ci sono già stati diciotto giorni di pioggia, e le previsioni continuano a segnalare brutto tempo. Le frane statisticamente, rappresentano dopo i terremoti, le calamità naturali che causano il maggior numero di vittime e danni a centri abitati, infrastrutture, beni ambientali, storici e culturali. Quelle che si muovono più velocemente, come i crolli e le colate rapide di fango e detriti, oltre a quelle che coinvolgono ingenti volumi di roccia o terreno, causano i danni più ingenti. Secondo lo studio «Ecosistema rischio» di Legambiente e Protezione Civile svolto su 550 comuni tra quelli classificati a «elevato rischio idrogeologico», in 9 comuni su dieci ci sono abitazioni costruite in aree a rischio (ma in Campania e Calabria si raggiunge il 100%) mentre in 5 su dieci sono in zone pericolose anche gli insediamenti industriali. L'ultima tragedia consumatasi sull'Autostrada A/3 Salerno Reggio Calabria segna il punto di non ritorno rispetto ad una situazione dell'assetto del territorio che da tempo oramai, si manifesta in tutta la sua drammaticità.
giovedì 29 gennaio 2009
Piove sempre sul bagnato
L'ondata di maltempo non accenna a diminuire. Da cent’anni non pioveva così tanto, chiariscono gli esperti. A gennaio del 2009, fino al 27, ci sono già stati diciotto giorni di pioggia, e le previsioni continuano a segnalare brutto tempo. Le frane statisticamente, rappresentano dopo i terremoti, le calamità naturali che causano il maggior numero di vittime e danni a centri abitati, infrastrutture, beni ambientali, storici e culturali. Quelle che si muovono più velocemente, come i crolli e le colate rapide di fango e detriti, oltre a quelle che coinvolgono ingenti volumi di roccia o terreno, causano i danni più ingenti. Secondo lo studio «Ecosistema rischio» di Legambiente e Protezione Civile svolto su 550 comuni tra quelli classificati a «elevato rischio idrogeologico», in 9 comuni su dieci ci sono abitazioni costruite in aree a rischio (ma in Campania e Calabria si raggiunge il 100%) mentre in 5 su dieci sono in zone pericolose anche gli insediamenti industriali. L'ultima tragedia consumatasi sull'Autostrada A/3 Salerno Reggio Calabria segna il punto di non ritorno rispetto ad una situazione dell'assetto del territorio che da tempo oramai, si manifesta in tutta la sua drammaticità.
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