giovedì 29 gennaio 2009

Provinciali, il centrosinistra fa quadrato su Di Palma

Avviare un percorso unitario partendo da una precisa condizione: l’esperienza della giunta Di Palma non può essere cancellata con un colpo di spugna. È la linea di Udeur, Rifondazione, Verdi, Movimento per la sinistra, Sinistra democratica e Partito socialista che torneranno a incontrarsi venerdì in attesa che dal Pd arrivino segnali. «Le condizioni per confrontarsi ci sono tutte ma per noi è importante partire da quello che c’è, ovvero da Di Palma», spiega il segretario di Sd Salvatore Vozza che lunedì ha incontrato Enrico Morando. «C’è da parte sua - dice il sindaco di Castellammare - la disponibilità al confronto e il fatto che si provi a costruire un percorso unitario è la conferma che c’è la volontà di proseguire insieme. È chiaro però che tutte le scelte devono essere condivise». I partiti minori contestano al Pd di aver liquidato troppo in fretta Di Palma la cui giunta, sottolinea il segretario dell’Udeur Antonio Ramondo, «non solo non ha vissuto un giorno di crisi in cinque anni» ma «si regge proprio sui nove assessori del Partito democratico». Inoltre, c’è per l’Udeur un’altra questione aperta e riguarda la riforma della legge elettorale per le europee che potrebbe fissare una quota di sbarramento al 4 o al 5 per cento. «Se il patto scellerato Pd-Pdl va avanti - dice Ramondo - ci prepariamo a porci come alternativa». Il Pd, dal canto suo, parte da un altro punto fermo: l’esperienza Di Palma è finita e per le provinciali di giugno occorre «un nuovo nome, di straordinaria popolarità». Un nome che unisca anche il partito perchè se si predica una soluzione unitaria per la segreteria lo stesso vale evidentemente anche per il candidato alla Provincia. L’altra sera l’area Nicolais si è incontrata (ma l’ex ministro non c’era) e si parla di pressioni (anche romane) sull’ex segretario provinciale perchè accetti di candidarsi. Ma Nicolais non sembra disponibile. Venerdì l’area tornerà a riunirsi e ci sarà anche l’ex ministro. Nel Pd, ad ogni modo, resta ferma la volontà di fare le primarie. «Magari primarie modello Prodi - dice Pasquale Sommese - per evitare competizioni pericolose per l’unità interna». Sommese conferma anche il suo proposito di presentare un’altra lista accanto a quella del Pd. «Se vogliamo partecipare per vincere - sostiene - è necessaria. Con la sola lista del Pd si perde». (p.mai. il Mattino)

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