«Guerra ai capibastone? Bene, si cominci da Roma, da chi ha imposto certe candidature per esempio». Antonio Valiante, vicepresidente della Regione, non le manda a dire. Il tema è vecchio e non varrebbe nemmeno la pena di riproporlo, se non fosse che anche Veltroni dice che il correntismo è una malattia che va sconfitta “basta con i capobastone”. Più passa il tempo e più mi convinco che esistono due PD. Il primo è quello che vediamo tutti i giorni in TV e che leggiamo sul giornale. Sono i volti di Bassolino, di Iervolino ecc. E’ lo stesso PD di alcuni circoli dove si ragiona ancora in termini di “ex DS ed ex Margherita”, dove si fa credere di avere aperto le porte ai “nuovi”, ma alla fine si decide tutto in privato sentendo il capobastone di riferimento. Ma poi c’è anche l’altro PD, quello che crede in metodi e valori nuovi, che ogni tanto si domanda perché tanta differenza tra gli intenti e la pratica. Nonostante numericamente le persone aderenti idealmente al secondo PD siano molte di più di quelle del primo, non riescono a farsi sentire, per cui le loro fila si stanno inevitabilmente assottigliando. Qualche cosa cambierà quando i simpatizzanti e gli iscritti diventeranno “menti” da ascoltare ed alle quali chiedere pareri, e non solo braccia utili per consegnare volantini o mani da alzare per votare organismi già precostituiti. I segnali sono chiari e solo l’incoscienza degli inetti può legittimare il fatto di continuare come se niente fosse.
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