sabato 10 gennaio 2009
Lo sconcerto di Zingaretti «Vedo cose drammatiche»
«Se mi avessero registrato nel corso di una conversazione mi sarei sentito depresso, a maggior ragione se lo avesse fatto un membro che milita nel mio stesso partito». Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, sulla vicenda del registratore nascosto, adoperato dalla Iervolino in una riunione con il poi dimissionario segretario provinciale Luigi Nicolais e con quello regionale Tino Iannuzzi, ne fa anzitutto un fatto di stile ed educazione prima che politico in senso stretto. Lo dice ieri mattina ai microfoni di Radio Tre spiegando anche che «è un fatto drammatico, che evidenzia l’assenza di solidarietà all’interno del partito». Come a dire che nel passato, nei partiti tradizionali, qualunque fosse, una cosa del genere non sarebbe mai accaduta. E tira un sospiro di sollievo sol perché «per fortuna non dappertutto è così, e - continua Zingaretti - mi sento di dire che, seppur complessi, i rapporti nel Pd del Lazio sono molto più sereni». Infine un’analisi più politica e tagliata sui rapporti tra amministratori e partiti. Un argomento che Zingaretti conosce bene perché del Lazio è stato l’ultimo segretario regionale dei Ds prima dello scioglimento nel Pd. «I problemi che stanno attraversando alcune amministrazioni targate Pd - conclude il presidente della Provincia - sono dovuti alla grande frammentazione del partito e gli amministratori si ritrovano da soli a caricarsi sulle spalle molte responsabilità, forse più di quelle che dovrebbero avere». (Il Mattino)
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