venerdì 17 aprile 2009
Nicolais: basta liti, l’avversario è fuori di noi
«Finiamola con il litigare tra di noi. Concentriamoci sulla campagna elettorale e pensiamo a vincere». Luigi Nicolais, candidato del centrosinistra alla Provincia, dice basta alle polemiche. Il rimpasto in Regione? Il rapporto tra il partito e le istituzioni? Le liste? Le divisioni tra ex Ds e ex Margherita? Per Nicolais il Pd deve ritrovare l’unità perchè, dice, «l’avversario è fuori e non dentro di noi». La sua candidatura appare offuscata dalle polemiche interne al partito. Non avverte una condizione di disagio? «La dialettica interna è importante ma credo che sia giunto il momento di mettere un punto alle polemiche. Tra provinciali e europee ci aspetta una campagna elettorale difficile e il partito deve ricompattarsi, non può procedere in ordine sparso. Il nostro avversario non è dentro di noi, ma fuori». L’area moderata si sente ridimensionata. Nel Pd si continua a ragionare per vecchie logiche di appartenenza? «Ognuno di noi ha aderito al Pd con la propria storia e con valori che nessuno chiede di rinnegare. Ma per diventare un partito vero e coeso dobbiamo anche saper andare oltre gli schieramenti di partenza. Le sfumature sulle diversità non aiutano il partito a crescere e a radicarsi». In questi giorni si è discusso molto del rapporto tra partito e istituzioni. Da ex assessore e ministro ma anche da ex segretario come si pone? «Da segretario dissi che partito e istituzioni sono due facce della stessa medaglia. Il partito deve svolgere un ruolo di indirizzo politico, le istituzioni devono amministrare. Le due entità devono lavorare in sinergia ma senza calpestarsi i piedi». Se sarà eletto presidente chiederà al partito i nomi degli assessori? «Sentirò il segretario per questioni di equilibri politici generali ma sui nomi deciderò autonomamente nel rispetto delle prerogative del presidente eletto direttamente dai cittadini». Basta con le polemiche, è il suo invito. Ma intanto il nodo delle liste non è stato ancora sciolto. Quante saranno? «Con Morando stiamo lavorando alla lista del Pd; in cantiere c’è la lista del presidente. C’è la volontà di candidare le migliori energie». Anche i sindaci? «Certamente. Il radicamento sui territori è importante e chi meglio dei sindaci rappresenta questa esigenza». C’è spazio per altre liste? «Nel partito è aperta una discussione. Valuteremo insieme ma mi sembra chiaro che non può esserci spazio per liste personali». Sinora si è parlato poco di programmi. Ci sono? «Da oggi sul mio sito sarà pubblicato il programma. In gioco c’è il ruolo della Provincia come città metropolitana e in questo senso è importante l’ammodernamento della pubblica amministrazione». Morando ha sfidato Cesaro sul tema della legalità. «La legalità è un punto essenziale del mio programma e credo che debba essere al centro di ogni amministrazione. Dovremmo tutti sottoscrivere un grande patto per la legalità». (p.mai. il Mattino)
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