martedì 17 maggio 2022

Vico Equense. Negli scatti di Vito Fusco la battaglia Lgbt: oggi la presentazione

Giovedì prossimo incontro con le scuole del territorio

Vico Equense - Oggi, nell’atrio dello storico palazzo comunale di Vico Equense, è stata aperta al pubblico la mostra fotografica “Stonewall: the Temple”, di Vito Fusco. La data scelta non è casuale, perché richiama lo stesso giorno del 1990 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) eliminò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Nel 2007 l’Unione Europea ha dichiarato il 17 maggio Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, per condannare le discriminazioni che subiscono le persone sulla base del loro orientamento sessuale. L’esposizione, che rientra nel progetto “RE.A.DY… Stonewall” realizzato dall’Associazione LGBT Pride Vesuvio Rainbow ODV e la sovvenzione di Città Metropolitana di Napoli, si potrà visitare fino al 28 maggio. “Dopo due anni di durissima pandemia e con l’Europa colpita al cuore dalla guerra, - ha detto Danilo Beniamino Di Leo, Presidente di Pride Vesuvio Rainbow - crediamo sia giusto ripartire, con ancora più determinazione, sulla strada della piena affermazione dei diritti civili e umani, esattamente dove c’eravamo fermati: da Stonewall, dal monumento internazionale simbolo per la difesa dei diritti della comunità LGBT+. Questa mostra rappresenta un elemento di raccordo simbolico rispetto a quanto costruito prima di questa drammatica pandemia, ripartiamo dalla penisola sorrentina, dove c’eravamo fermati nel 2019 con lo straordinario Pride di Sorrento e ripartiamo da Stonewall per aprire la lunga stagione dei Pride con il Vesuvio Pride del prossimo 4 giugno a Torre Annunzita”. Le immagini esposte sono state scattate nello storico locale omosessuale Stonewall Inn di New York, scenario di importanti battaglie affrontate dal mondo LGBTQ dagli anni ‘60 ad oggi. La storia fotografica si basa principalmente sui ritratti delle persone incontrate nel bar, ritratti che - secondo l'autore sono la chiave del lavoro: “Le persone fotografate appartengono a diversi generi sessuali, spesso non chiaramente identificabili dalle foto”, spiega Vito Fusco.


 

“Questo è uno dei punti fondamentali: la differenza di genere è e deve essere del tutto irrilevante; nelle foto ci sono esseri umani”. Il bar apre alle 14 e chiude a notte inoltrata. “Sono rimasto lì, tutta la settimana antecedente la parata, - spiega Vito Fusco - a fotografare le persone e le loro storie, nell’angolo in fondo al locale con la luce più bella che abbia mai visto. Ore spese a parlare con le persone ritratte, ad ascoltare la loro storia, prima di tentare di catturarla con una foto. Parlare – continua Vito Fusco - con un ragazzo più di un’ora, fumare una sigaretta, berci un drink e poi scoprire che fino a l’anno prima era una ragazza; incontrare un professore universitario sposato con figli scoperto dalla moglie a guardare un film erotico per omosessuali; fotografare un etero che accompagnava il suo migliore amico; passare ore tra famiglie con due madri e vedere centinaia di persone che passano davanti al Tempio ad omaggiare questo luogo, quest’incrocio, che ha dato al mondo una nuova direzione” conclude Vito Fusco.

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