martedì 20 dicembre 2022

Pd: De Luca, per 15 anni nelle mani di miserabili, anime morte

“Se ho pensato di candidarmi al congresso Pd? Sì e no. Ma con queste regole congressuali credo che davvero ci sia tanto tempo da perdere e quindi è meglio lavorare sulle cose serie”. Lo ha affermato il governatore della Campania Vincenzo De Luca, parlando della sua possibile candidatura alle Primarie del Partito democratico. “Vediamo ora cosa succede, servirebbe un miracolo e vediamo se accade. Ma per le condizioni di oggi è un’impresa quasi disperata. Il presupposto resta che vadano a casa i governanti da 15 anni. Io sono l’unico esponente del Pd a fare critiche sulla linea politica da anni, non ne conosco altri chiari e pronti anche a farsi nemici su temi come il Mezzogiorno, il piano per sviluppo del Sud, io per anni l’ho ripetuto ai miserabili”. De Luca ha poi aggiunto: “Mi auguro che dal congresso possa arrivare un rinnovamento del Pd, ma è un’impresa quasi impossibile. C’è da augurarsi per l’equilibrio della vita politica italiana che ci possa essere un rinnovamento radicale e totale di tutta la classe dirigente, un’impresa al limite. Il presupposto – ha detto De Luca – è mettere da parte tutti quelli che in 15 anni sono stati in organismi dirigenti del Pd e nei governi nazionali. Tutti, nessuno escluso. E’ l’unica possibilità di creare una vitalità di democrazia italiana e una forza progressista che garantisca dialettica politica seria nel Paese”.


 

De Luca ha anche criticato le metodologie del congresso Pd: “E’ costruito – ha detto – su regole demenziali e autoreferenziali. Mi hanno detto che il tesseramento al Pd si paga con la carta di credito, con il pos, con la motivazione di evitare pacchetti di tessere. Ma non era più semplice obbligare a ognuno di andare a farsi di persona la tessera? Mi dicono anche di 28 euro per il tesseramento a persona, ma dove vive questo gruppo di miserabili? Un gruppo dirigente miserabile che ha lavorato per anni per creare correnti, e sottocorrenti, gruppi e sottogruppi, del tutto indifferenti al lavoro in territori, a militanza, sacrificio e risultati. Abbiamo avuto dirigenti cooptati, gente senza il voto neanche di loro madre, solo anime morte”.

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