"A Napoli c'è ormai una tradizione di scaramanzia e di speranza di festa unendo calcio e botti a Capodanno.
Quest'anno abbiamo sequestrato finora anche bombe grandi, fino a tre chili di materiale esplosivo, che possono essere letali".
Così Gaetano Savarese (foto), luogotenente dei carabinieri, spiega all'ANSA l'avvicinamento della città al Capodanno, una grande festa che purtroppo provoca spesso feriti a causa dei fuochi d'artificio illegali. Quest'anno chi prepara e vende illegalmente i botti ha realizzare la "bomba Kvara", nel nome di Kvaratshkelia, il giocatore georgiano che sta facendo sognare i tifosi azzurri.
"Il fuoco da tre chili che abbiamo sequestrato - racconta Savarese - lo abbiamo fatto esplodere in una cava con terreno di pietra e ha prodotto un cratere di circa un metro di profondità. Se lo fai esplodere e sei a dieci metri da una persona può davvero mettere a rischio la vita".
Pericoli veri che i carabinieri di Napoli hanno affrontato quest'anno già da mesi, aprendosi al dialogo con i partenopei: "Parliamo ai ragazzini - spiega il militare - che raccolgono botti inesplosi e rischiano ma anche ai genitori nelle chiese per far capire davvero i pericoli di un Capodanno in cui si può gioire guardando fuochi sparati dai professionisti e non rischiare ferite o la vita".
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