Sant'Agnello - Dire che è bello e straordinario, significativo e completo, è dire poco o quasi niente: parlo del presepe fatto quest’anno nella nostra chiesa della Natività di Maria Vergine dei Colli di Fontanelle. Ancora una volta, don Antonino De Maio e i suoi collaboratori ci hanno stupito. Non che non ce lo aspettassimo! Sono anni ormai che a Natale ci imbattiamo in insolite rappresentazioni della Natività... sempre diverse, sempre originali, sempre pieni di significati simbolici, allegorici e metaforici, che ci inducono alla riflessione sull’evento sacro. Di certo quest’anno non ci aspettavamo di esserci tutti noi, al posto dei pastori! Sì, ci siamo noi tutti, con il nostro carico di sofferenze e di consolazioni, con i nostri dolori e con le nostre gioie. Il presepe che ci rappresenta, si configura come una struttura compatta di una bellezza sbalorditiva, raffinata ed elegante, comune a ogni opera d’arte, perché di questo si tratta: una creazione artistica che racchiude in sé l’essenza del messaggio evangelico. Racconta una storia sacra che inizia con una nascita e termina con una risurrezione: è la storia del Figlio di Dio... è la nostra storia. È la storia di noi credenti, cristiani autentici che, sull’esempio di Gesù, miriamo alla salvezza eterna. In primo piano risaltano i personaggi della Natività: ci sono Maria e Giuseppe che contemplano il volto luminoso del loro piccolo Gesù, adagiato sulla paglia, appena coperta da un lenzuolo di bianco lino; dietro svetta un grande albero di Natale, adornato con fiori e stelle, quasi a sfatare la credenza in una sua natura profana più che sacra; sullo sfondo davanti a un sottile velo che simboleggia una scia di luce, troneggia la croce che redime, che salva, che conduce alla vita eterna e infine, in alto, sormonta il tutto una stella luminosa, rivelatrice della luce divina.
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