martedì 27 dicembre 2022

Una vita piena per rallentare il tempo

Lorenzo Marone e Giovanna Starace
Granelli di Lorenzo Marone da La Repubblica Napoli 

Due amici librai di Vico Equense, Giovanna e Raffele, della libreria Ubik, sono saliti alla ribalta in settimana per aver affisso fuori alla saracinesca un cartello con su scritto: "Chiusi per recita scolastica. Questi giorni non torneranno, e non possiamo perderli!". Un piccolo gesto rivoluzionario, di piena consapevolezza, in giorni importanti peri il commercio, che giustamente ha fatto il giro dei social. È che ci sono delle priorità nella vita, è ciò che ho pensato anch'io l'altro pomeriggio, a scuola di mio figlio, che le recite, le estati serene, i viaggi, anche i sabati con lui sul divano, passano in fretta, troppo in fretta, uno dopo l'altro scivolano di mano, e non tornano. Lui cresce velocemente, noi con lui, e in qualche modo bisogna pur fermarli questi anni, bisogna tenerli impressi nella mente, in qualche modo si potrà pur arrestarlo il tempo, indurlo a scorrere più lentamente. Forse compiendo scelte minime come questa, rinunciando a qualcosa per realizzarne meglio un'altra. Sfuggono le giornate, e gli anni, s'accumulano le feste, e le foto nei telefonini, tornano vecchi ricordi su Facebook, e sembrano così lontani, inarrivabili. Si susseguono inesorabili i Natali, si confondono l'un con l'altro nella mia memoria, e mi sembra di rammentare solo quelli di bambino, quelli non finivano mai.


 

Di fronte a questa verità, che ci fa impotenti, reagiamo al contrario, non c'arrestiamo, siamo in mille cose e in nessuna, finché in qualcuno tra noi s'alza una voce, che dice di arricchire il proprio tempo e lasciare agli altri i progetti troppo lunghi, di tornare a vivere come una volta, come i nostri nonni, a fare una cosa sola per tutta la vita, e farla bene. Mio figlio cresce, il mio cane invecchia a velocità doppia, io mi guardo allo specchio e non mi riconosco, e spesso resto a dirmi che da ragazzi il tempo lo s'inganna innamorandosi di continuo, e per questo un attimo non lo si spreca, sembra non passare mai. Oggi invece sono troppi i giorni che non fanno rumore. E allora, se c'è da chiudere un esercizio commerciale, e tornare prima dal lavoro, se c'è da compiere qualcosa di piccolo e inconsueto, da rinunciare all'ordinano per lo straordinario, che lo si faccia, affinchè i nostri giorni continuino a fare tutto il rumore possibile, a ingannare il tempo.

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