di Pino Visconti
Vico Equense - Il Presepe. Le statuine. Una folla di personaggi per celebrare il Dio che si è fatto uomo. Ognuno di noi appartiene a quella schiera di pastori, e mischiandosi a loro, va ad adorare Gesù che è venuto in mezzo a noi. Lo facciamo andando per “Presepi”, e a chi lo fa, rivolgo l’invito di visitare anche quello della Chiesa di san Vito. Allestito nella cappella che ospita la statua della Madonna Addolorata, quasi a voler essere implicitamente un appello a seguire il Figlio di Dio che dalla mangiatoia di Betlemme conduce alla Croce, quel Presepe racconta la notte più bella della storia , pronto ad accogliere il visitatore e, sollecitando la sua curiosità, lo lascia entrare, facendolo divenire interprete, per poter così condividere la luce della speranza di un mondo diverso. Visitare un Presepe è questione di fede, la stessa con cui Nando Rossi , con l’esperienza culturale che rinvia all’arte e alla storia, e l’esercizio di fantasia creativa, accompagnato dalla preziosa collaborazione di Anna Guida, Franco Marco Savarese, Ugo Esposito e Gino De Martino, hanno realizzato un piccolo capolavoro, con una scenografia che, armonicamente, caratterizza i diversi elementi di quel mondo senza tempo, cristallizzato in quel passato che gli ha conferito eternità. Con significativo gusto scenografico nessuna di quelle statuine, sia essa pastore o contadino, magio o mestierante, è stata messa lì a caso, ma ognuna , in quel suo spazio, racconta di quell’evento che ha cambiato la storia dell’umanità. Quel Presepe racconta l’incanto del Natale che sì va visto , ma anche letto , perché, come scrive Monsignor Gennaro Matino “il Presepe è un Vangelo senza libro, lo devi saper leggere. E’ un libro aperto e se sai entraci dentro, è lui che, per miracolo, legge te”.
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