Vico Equense - Oltre la rete di plastica, il vuoto. In molti punti della via Raffaele Bosco, nella zona di Fornacelle, il muretto di contenimento stradale non esiste più e al suo posto sono state posizionate reti provvisorie di protezione attraverso paletti di ferro, al di là delle quali c’è il precipizio. Si tratta di barriere precarie realizzate in situazioni di emergenza, che dovrebbero avere vita breve. Sono lì, però, da anni. Stessa situazione tra Preazzano e Ticciano. Sicurezza ridotta al minimo. Buche per le strade, muretti che non ci sono. Disagi su disagi, e i residenti delle zone collinari non ce la fanno più. Una situazione che gli abitanti denunciano da tanto, troppo tempo. La via Raffaele Bosco ha un traffico notevole durante tutto l’arco della giornata con passaggio di mezzi pesanti, pubblici e privati e i punti pericolosi allungano i tempi di percorrenza. Una volta bastava l’utilitaria a percorrerla, adesso nemmeno i SUV resistono alle buche e ai tornanti, ai cigli di strada franati e ai rallentamenti continui nelle curve al passaggio di pullman e camion. Bisognerebbe andarci con un trattore per evitare che le auto si sfascino. Se poi si va in motorino o in moto la schiena salta completamente per i sussulti continui prodotti dai fossi e buche che non si riescono a evitare. E per quanto possano esserci varie motivazioni per i mancati lavori, l’utente deve poter percorrere la strada senza alcun pericolo, sempre. E i lavori in corso hanno un tempo entro cui vanno portati a termine e non sono in attesa di chissà quale evento per farli partire.
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