martedì 13 gennaio 2009

“Famo a fidasse” …

"Io non sono molto portato per la tecnica, quindi non la capisco". Lo dice Giulio Andreotti rispondendo, in un'intervista al Tg5, alla domanda su cosa pensi delle registrazioni effettuate dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. "A Roma però -aggiunge- abbiamo una bellissima espressione che dice “famo a fidasse”, cioè fidiamoci gli uni degli altri. Altrimenti -conclude- ognuno deve pensare che quando uno ti dice una cosa può essere vero il contrario, poi devi cercare le prove per capire". La fiducia, è una cosa seria, è vero che non si da a tutti ed è giusto non darla a tutti, però a Villari gli è stata data dal PDL, ed oggi, invece sono tutti ad aspettare che Villari si dimetta. Appurate le difficoltà di procedere a dimetterlo, da ieri si punta infatti a una soluzione cosiddetta politica. Ovvero, si spera che — preso atto che nessuno lo vuole più lì (forse), e dunque la sua persona non è più una soluzione ma crea, di nuovo, un problema per tutti — il senatore non-più-piddino presenti spontaneamente le dimissioni. Dopo la mossa di ieri dei capigruppo del Pdl di Camera e Senato che, per lettera al Corriere della Sera, annunciavano di non partecipare alle riunioni della Vigilanza fino alle dimissioni di Villari, tutti si attendono che lo sblocco dello stallo, in cui è ripiombata la Vigilanza dall'insediamento di un presidente votato solo dal centrodestra, avvenga per via politica e non regolamentare. Il Pdl vuole cacciare Riccardo Villari da presidente della commissione di Vigilanza Rai, ma non sa come fare, anche perché le soluzioni legali sono inesistenti se Villari stesso non intende dimettersi.

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