lunedì 12 gennaio 2009
Morando, pizza e trattative
«Ho preso la ricevuta. Ho visto il prezzo e non riuscivo a crederci: in tre a pranzo, 29 euro in tutto. A Roma o a Milano te lo sogni...». Enrico Morando, nella prima giornata della missione a Napoli come commissario del Pd, ha avuto almeno a tavola una piacevole sorpresa. «E la pizza margherita era ottima», aggiunge. Il compito del senatore piemontese è quasi impossibile: ricompattare il partito, sempre più diviso. E sempre più lontano dal sindaco Rosa Russo Iervolino e dal governatore Antonio Bassolino. La giornata del funzionario alessandrino di Arquata Scrivia inviato da Veltroni sfidando i quadri locali è cominciata presto. Partito in aereo da Linate, Morando è atterrato poco dopo le nove, volo Air One «in leggero ritardo». E fuori dell'aeroporto di Capodichino ha trovato ad attenderlo una delegazione di tassisti. A Roma e in quasi tutta Italia i conducenti delle auto bianche sono nemici giurati del centrosinistra: ce l'hanno con Bersani per le liberalizzazioni; ce l'hanno con Veltroni che nella Capitale ha rilasciato oltre 2 mila nuove licenze. Qui invece si sono radunati per dare il benvenuto all'uomo del Pd. Morando dall'aeroporto è corso in taxi (15 euro) a via Toledo, a ridosso dei quartieri spagnoli, sede del Pd. E qui ha trascorso la mattinata incontrando i coordinatori dei circoli. Pausa pranzo con due collaboratori nella storica pizzeria Mattozzi. E poi di nuovo in ufficio. «Nemmeno il tempo di una sfogliatella o una fetta di pastiera — dice in una pausa nel pomeriggio — ma mi rifarò stasera. Ho bisogno di energie. Farò una bella cena e poi a dormire presto all'Hotel Oriente». Già, perché le riunioni di ieri sono state solo un assaggio. Oggi la missione entrerà nel vivo: Morando incontrerà i parlamentari «ribelli». E dovrà cominciare a gettare le basi per gli incontri più difficili, ma non ancora fissati: Iervolino e Bassolino. I rapporti sono ai ferri cortissimi. Ma prima o poi dovrà affrontare anche loro. (Paolo Foschi da il Corriere della Sera)
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