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Benedetto Migliaccio |
Napoli - Oggi, una delegazione di studiosi dell’università di Denver, Colorado, si recherà in visita al «museo civico Filangieri» di Napoli per esaminare la corrispondenza tra il filosofo illuminista Gaetano Filangieri ed il costituente americano Benjamin Franklin. Tale visita si inserisce nel quadro di un progetto di cooperazione tra l’università di Denver e l’università Federico II coordinato dal professore Amedeo Arena, ordinario di diritto dell’Unione europea presso l’Ateneo federiciano, che parteciperà all’incontro insieme ad altri docenti e studenti dell’Università di Napoli. «Se la corrispondenza tra Filangieri e Franklin, avviata 240 anni fa, continua a suscitare tanto interesse ai nostri giorni è perché rappresenta l’inizio di un dialogo tra Italia e Stati Uniti su temi ancora attualissimi, quali la tutela dei diritti umani ed il perseguimento della pace tra le nazioni» ha dichiarato il professore Arena, che ha aggiunto: «In occasione del 250° anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, che ricorrerà il 4 luglio 2026, si potrebbe organizzare a Filadelfia una mostra temporanea che riunisca le lettere di Franklin a quelle di Filangieri, oggi conservate ad oltre 7000 chilometri di distanza. Tale iniziativa, suggello di oltre due secoli di cooperazione tra Italia e Stati Uniti, sarebbe in linea con gli ideali di Filangieri, che si considerava “cittadino di tutti i luoghi” ed in una delle proprie lettere aveva espresso a Franklin il desiderio di soggiornare Filadelfia».
Riguardo a tale proposta, il direttore del «Museo Filangieri» Paolo Jorio ha dichiarato «Il “Museo Filangieri” è una struttura policulturale che ha come mission non solo la diffusione della cultura attraverso le sue collezioni di opere d’arte, ma anche e soprattutto le idee illuministiche di Gaetano Filangieri senior, il cui sguardo si spingeva ben al di là del nostro mare. Guardava al Nuovo Mondo come ad una opportunità da cogliere, una terra fertile per il seme della libertà. Aveva il sogno di visitare Filadelfia, ma non ha potuto realizzarlo. Il suo sogno ed i suoi ideali, perciò, vanno oggi divulgati e perpetuati». Dello stesso avviso è l’avvocato Riccardo Imperiali di Francavilla, rappresentante degli Eredi Filangieri presso il Museo Civico Filangieri: «I confini sono solo una convenzione geografica, quelli umani non esistono e noi, come nani sulle spalle di quel gigante che fu il Filangieri, che ben lo aveva intuito, con questo gemellaggio ideale contribuiremmo ad abbatterli». Presente anche l’avvocato Benedetto Migliaccio, presidente dell’«accademia Filangieri» e vicesindaco di Vico Equense, il quale ha affermato: «Il carteggio Filangieri-Franklin rappresenta ancora oggi un codice etico universale, che pone al centro del progetto sociale la persona e la sua dignità. La ricchezza delle nazioni è rapportata alla diffusione della felicità e dell’istruzione tra i suoi cittadini; il perseguimento della pace è contrapposto all’irrazionalità delle spese militari.
Riunire le lettere che mirabilmente tracciarono la rotta della civiltà occidentale sarebbe un sogno, e la città di Vico Equense, che custodisce le spoglie di Filangieri, si candida da subito per favorire la realizzazione di tale mostra a Filadelfia, per ospitare analoghe iniziative e per accogliere gli studiosi che da tutto il mondo accorrerebbero per parteciparvi». All’incontro del 16 giugno prenderà parte anche Karen Schinnerer, Console per la stampa e la cultura presso il Consolato Generale Usa a Napoli, che ha dichiarato «La corrispondenza tra Benjamin Franklin e Gaetano Filangieri è un’ulteriore testimonianza dello storico rapporto tra gli Stati Uniti d’America e Napoli. Ed è proprio a Napoli, nel 1796, che nacque una delle nostre sedi diplomatiche più antiche al mondo. Il nostro augurio è che sempre più americani possano scoprire l’importanza del Museo Filangieri nei rapporti tra i nostri due popoli».
Parteciperà all’incontro anche il professore Antonio Giordano, membro del «board of directors della national Italian American foundation», la principale organizzazione rappresentativa della comunità italo-americana, nonché presidente della «Sbarro health research organization» presso la «Temple university» di Filadelfia: «Per la comunità italo-americana, la figura di Filangieri ha una forte valenza identitaria, al pari di quella di Beccaria, citato dal Presidente Adams nel processo del massacro di Boston, e di Filippo Mazzei, ritenuto dallo stesso Presidente Kennedy uno degli ispiratori della Dichiarazione di indipendenza. Per questa ragione, saluto con estremo favore la proposta del prof. Amedeo Arena di riunire, per una mostra temporanea, le lettere di Filangieri e di Franklin e sono certo che tale iniziativa verrà accolta con analogo entusiasmo dalla nutrita comunità italo-americana di Filadelfia, ove ha sede il centro di ricerca che mi onoro di presiedere da diversi anni.»
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