Vico Equense - Il settimanale Agorà dedica ampio spazio alla scomparsa dell’Onorevole Raffaele Russo, morto a 92 anni lasciando un profondo cordoglio tra le persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato. Nella sua lunga carriera politica Raffaele Russo ha portato la voce e le istanze della penisola sorrentina nelle aule del Parlamento. È stato per moltissimi anni uno dei politici più apprezzati e influenti del territorio costiero, vicinissimo al leader di una delle più forti correnti del partito, Antonio Gava. E proprio Gava lo aveva designato come suo rappresentante di area. Nel suo studio di avvocato al corso Italia di Piano di Sorrento si sono fatte e disfatte per anni le amministrazioni comunali di tutti i comuni costieri. Da sindaco di Piano di Sorrento a Consigliere provinciale; da segretario provinciale della Dc al Parlamento come deputato della Democrazia Cristiana per quattro legislature (eletto a Montecitorio dal 1979 al 1994 sempre con record di preferenze). E poi, come dicevamo, sottosegretario di Stato alle Poste e Telecomunicazioni nei governi Andreotti VI e VII (dal 1989 al 1992). Profondo cordoglio è stato espresso da Raffaele Celentano (foto), per anni suo stretto collaboratore. «Un politico attento e un uomo legatissimo alla nostra terra - ha detto Celentano - e a lui mi legano ricordi indelebili». Nella sua attività parlamentare Raffaele Russo è stato primo firmatario di 26 progetti di legge. Di questi due sono diventati legge ed entrambi risalgono al 1988. Il primo ha portato all'istituzione del tribunale di Nola ed il secondo ha apportato modifiche alla disciplina del gioco del lotto. «Raffaele Russo – continua Raffaele Celentano - da politico della Prima Repubblica, metteva al centro del proprio impegno politico l'ascolto e la rappresentanza del territorio. La penisola sorrentina, dopo la sua uscita di scena, non ha mai avuto un rappresentante altrettanto autorevole in ruoli così importanti. Russo difendeva con forza le istanze di un territorio complesso, facendosi carico dei problemi di chi vi lavorava e investiva. Nel periodo in cui ha svolto ruoli di rappresentanza, la penisola sorrentina ha trovato in lui un punto di riferimento sicuro - spiega Celentano -. A noi collaboratori, e a me in particolare, aveva dato un imprinting chiaro: nella gestione dei rapporti con i cittadini bisognava essere leali e umili, soprattutto con le persone semplici, meno avvezze all’interlocuzione politica.».
Nessun commento:
Posta un commento