domenica 29 dicembre 2024

Ma cosa fanno in Aula i parlamentari campani? Ecco promossi e bocciati

di Claudio Mazzone – Il Corriere del Mezzogiorno

Tra i campani che siedono nel parlamento nazionale c'è il senatore stacanovista Antonio Iannone di Fratelli d'Italia, 100% di presenze a Palazzo Madama, e la pentastellata Carmen Di Lauro che, avendo partecipato a meno della metà delle votazioni, risulta essere, invece, tra le più assenti di Montecitorio. Ma quindi quanto e come lavorano i parlamentari campani? La domanda non ha una facile risposta anche a causa dei dati messi a disposizione da Camera e Senato. Alla facile critica sulle immagini delle aule vuote la politica ha sempre risposto che «il vero lavoro parlamentare si svolge nelle commissioni», dove però per i delegati del popolo basta registrarsi ad inizio seduta per assicurarsi la presenza per l'intera durata dell'assemblea anche se la si abbandona prima della fine. Stessa ambiguità sulla questione «missioni», le assenze giustificate da impegni istituzionali. Nei regolamenti di Senato e Camera non si ritrovano obblighi di trasparenza su questo tema e non vi è modo di sapere per quali impegni siano assenti i parlamentari. Fatte queste dovute precisazioni, incrociando presenze, attività e reddito è possibile farsi un'idea su quanto i nostri delegati rispettino il loro mandato. Montecitorio Per quel che riguarda Montecitorio a guidare la classifica campana degli «assenteisti» è la deputata del Movimento 5 Stelle Carmen Di Lauro.

 

L'onorevole di Castellammare di Stabia, da inizio legislatura, ha totalizzato 3.477 assenze ingiustificate, partecipando a meno della metà delle votazioni in aula (49,04%). Di Lauro, pur non potendo contare sullo stacanovismo, ha dimostrato però una certa fantasia nella sua attività parlamentare presentando 5 disegni di legge come prima firmataria. Tra le proposte a favore degli «animali d'affezione» e per la creazione «dello psicologo del territorio», spicca quella per «istituire la Giornata nazionale dell'ecospiritualità». L'ecospiritualità, come spiega il testo del disegno di legge, è «un programma ideologico filosofico elaborato insieme a numerosi capi tribali di diverse culture native del pianeta». Si specifica che in questa «Giornata nazionale gli enti locali potranno intitolare strade, parchi o altre tipologie di aree pubbliche all'ecospiritualità e organizzare eventi culturali» che avrebbero al centro «la pratica della meditazione». Una proposta fondamentale anche perché «la meditazione - si legge nel testo - può aumentare la connettività delle regioni del cervello deputate all'attenzione, rafforza la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni, può aiutare a combattere dipendenze, migliora il sonno». Per un territorio come quello campano migliorare il sonno attraverso la meditazione sarebbe dunque la priorità che la politica sta affrontando in parlamento. Sul secondo gradino del podio tra i più assenti a Montecitorio c'è Mara Carfagna. L'ex ministra del Sud, eletta con Azione di Calenda e dal settembre scorso nel gruppo misto con Noi Moderati, ha partecipato al 58% eXtrapola Srl e P-Review Srl sono IMMRS (imprese di media monitoring e rassegna stampa) che svolgono servizi di rassegna stampa con licenze autorizzate dagli Editori per riprodurre anche i contenuti protetti dalle norme sul Diritto d’Autore (Dlgs 177/2021) secondo l’uso previsto dalle norme vigenti. 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L'onorevole sannita ha totalizzato 1.792 assenze ingiustificate che però ha compensato con la produzione di 4 disegni di legge tra cui si fa notare quello per «l'istituzione della professione sanitaria di podoiatra e della laurea magistrale in podoiatria». Come si legge nel testo della proposta infatti sarebbe «necessario istituire uno specifico corso di laurea in podoiatria, durante il quale lo studente acquisisce competenze sulla struttura, sulla patologia e sulla funzione del corpo umano in generale e, più specificamente, del piede». È Imma Vietri la deputata campana più presente in aula. L'onorevole salernitana di Fratelli d'Italia ha partecipato al 98% delle votazioni, non è mai in missione, ha 125 assenze ingiustificate e ha presentato 2 disegni di legge. Al secondo posto si piazza l'unico parlamentare campano rimasto in Azione, il salernitano Antonio D'Alessio, il quale ha partecipato al 97% delle votazioni senza presentare, come primo firmatario, alcuna proposta. Palazzo Madama Per quel che riguarda Palazzo Madama i tassi di presenza dei campani restano tutti sopra l'80'%, fatta eccezione per Raffaele De Rosa. L'onorevole di Pompei, eletto con il Movimento 5 Stelle e poi passato con Forza Italia, ha partecipato al 76% delle votazioni senza aver mai presentato una proposta di legge come primo firmatario. Al secondo posto per assenze c'è la napoletana Valeria Valente del Pd, presente all'82% delle votazioni, che risulta prima firmataria di 9 disegni legge, preceduta da Francesco Castiello, senatore M5S di Vallo della Lucania, con l'82,4% di presenze e 2 proposte di legge. Al senato la Campania può vantare il più presente in aula: il già citato Antonio Iannone, senatore salernitano e commissario regionale di Fratelli d'Italia. Militante di lungo corso della destra, Iannone, fatti tutti i dovuti distinguo ideologici dall'«eroe del lavoro socialista», è il vero Stachánov della politica italiana. Il parlamentare campano risulta primo firmatario per ben 19 proposte e ha partecipato a tutte le 6.318 votazioni in Senato, staccando di poco il suo collega napoletano e compagno di partito Sergio Rastrelli, che ha saltato solo 4 votazioni, totalizzando il 99,9% di presenze. A chiudere il podio dei senatori campani più presenti c'è la napoletana Ada Lopreiato del Movimento 5 Stelle che, alla sua prima legislatura, fa registrare una percentuale di presenze del 99,5% e ha presentato 5 disegni di legge come prima firmataria. I partiti Tra le curiosità c'è da registrare il fatto che Fratelli d'Italia è al primo posto in Campania per le presenze sia alla Camera che al Senato, a dimostrazione, probabilmente, che si tratta di una formazione politica legata a una certa disciplina di partito ora che esprime anche la premier, e questo benché oggi risulti ancora poco strutturato nella nostra regione. È chiaro poi il mutamento del Movimento 5 Stelle: il soggetto politico nato sulla spinta anti casta e che in Campania ha raccolto più voti che altrove e trovato leader nazionali, oggi vanta i parlamentari più ricchi ma anche con la minore presenza in aula e rischia di diventare il simbolo di quella politica «assente» condannata, osteggiata, derisa e combattuta nei vaffaday della prima ora.

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