Vico Equense - In questi giorni si discute di recensioni online false. Sulle pagine di Repubblica interviene lo chef Gennaro Esposito, due stelle Michelin, che racconta la sua personale esperienza. “Mi è capitato che qualcuno criticasse piatti che non abbiamo mai avuto in menù”, spiega. “Ci sono stati anche episodi di persone che, in buona fede o meno, hanno scritto errori clamorosi”. Alla fine, queste vicende “mi hanno talmente stancato che ho smesso di leggere le recensioni online. Ed è un peccato, perché è bello ricevere critiche costruttive. Tutt’altra cosa è essere il bersaglio di qualcuno che non ha né volto né nome”. Il fenomeno dei commenti falsi continua a causare gravi danni alle imprese, influenzando dal 6% al 30% del proprio fatturato. Il governo intende introdurre l'obbligo per gli utenti di identificazione, con una dimostrazione chiara di aver usufruito del prodotto o del servizio recensito. Le aziende possono anche chiedere un "diritto all'oblio" sulle vecchie recensioni (più di due anni) o in caso di pronto intervento dopo le segnalazioni degli utenti inerenti al prodotto o al servizio. I compiti di vigilanza spetteranno all'Antitrust, che potrà imporre multe salate in caso di mancato rispetto della normativa.
Nessun commento:
Posta un commento