Il coordinatore regionale di FI Martusciello fa pace con la Lega e raduna i suoi «Disponibile
a candidarmi presidente, decideranno i segretari nazionali» Fulvio Martusciello
di Francesco Parrella - Il Corriere del Mezzogiorno
Napoli - Se fino ad una settimana fa per il coordinatore regionale di Forza Italia la Lega era «il partito del Nord», ieri Fulvio Martusciello, che ha radunato i suoi in un locale di Posillipo per un brindisi natalizio, ha sostenuto che il Carroccio «sta costruendo qui in Campania un partito sudista». Per poi aggiungere: «Abbiamo avuto con i loro esponenti i necessari chiarimenti e siamo contenti, perché una Lega forte rende la coalizione ancora più forte». Sul nome del candidato presidente il coordinatore azzurro non fa un passo indietro, ma neanche uno avanti: «Abbiamo consegnato ai segretari nazionali dei partiti della coalizione la mia disponibilità, quella di Edmondo Cirielli e di Gianpiero Zinzi, saranno loro a decidere. Dal 2 gennaio parte una battaglia per riconquistare la Campania». Sembra invece definitivamente tramontata l'ipotesi che il candidato presidente di centrodestra possa essere Matteo Piantedosi. Il ministro dell'Interno ieri in un'intervista al Corriere della Sera alla domanda di Fiorenza Sarzanini («Sarà lei il candidato in Campania? »), ha risposto: «Assolutamente no e l'ho già detto più volte. Sono totalmente concentrato nello svolgimento dell'incarico che mi è stato affidato». Tant'è che Martusciello dice: «Prendiamo atto della sua indisponibilità e andiamo avanti».
Mentre sul candidato «civico», considerata la scelta migliore dal segretario nazionale Antonio Tajani, il coordinatore campano di FI rimanda ogni scelta ancora una volta al tavolo romano, pur precisando che «i partiti qui in Campania hanno una classe dirigente che negli anni passati non aveva, quindi non c'è necessità di pescare il candidato fuori regione». Quando all'ipotesi auspicata dal segretario della Lega Matteo Salvini di uno slittamento delle elezioni regionali al 2026, Martusciello è tranchant: «Non si realizzerà mai, si vota obbligatoriamente entro un mese dalla data di proclamazione degli eletti della scorsa legislatura, quindi tra ottobre e novembre prossimo». Mentre ritiene probabile che il governo impugnerà la norma regionale che consente al presidente Vincenzo De Luca di ricandidarsi per il terzo mandato. «So che gli uffici di Calderoli e della Casellati ci stanno lavorando. Immagino che la legge sarà impugnata - dice - ma non so se in dieci mesi la Corte costituzionale riuscirà poi a decidere sul ricorso, quindi De Luca potrebbe essere candidabile». Martusciello fa poi una riflessione sul campo avversario: «Francamente mi sembra un po' ridicolo l'atteggiamento del Pd, che prima attacca De Luca e cerca la sua alternativa, e poi durante la Finanziaria chiede prebende, incarichi e nomine. Penso che la classe dirigente del Pd deve essere fortemente rinnovata, e se vuole accettare la sfida del cambiamento sono d'accordo con Sandro Ruotolo quando dice che c'è la necessita che i partiti si guardino allo specchio e propongano una vera alternativa a quello che è accaduto in questi anni». Ieri, intanto, al brindisi natalizio di Forza Italia assieme a Martusciello, c'erano tra gli altri il sottosegretario Tullio Ferrante, il consigliere comunale Catello Maresca, quello regionale Francesco Cascone, il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, recentemente assolto dall'accusa di voto di scambio, i coordinatori provinciali Francesco Rubano e Franco Silvestro, con quest'ultimo che prima di invitare gli ospiti al gran finale «a musica e champagne», ha rivendicato: «Stiamo facendo un lavoro enorme per prendere noi la leadership del centrodestra».
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