di Ro. Ru. - Il Corriere del Mezzogiorno
Castellammare di Stabia - L'inchiesta della Dda sulla Juve Stabia è anche l'occasione per rinfocolare la polemica politica del giugno scorso tra l'europarlamentare e consigliere comunale stabiese dem Sandro Ruotolo e il primo cittadino stabiese a sua volta eletto con il Pd Luigi Vicinanza. Polemica iniziata nel giugno scorso, in occasione dei festeggiamenti per la squadra che era arrivata a un passo dalla serie A. Sul palco tra gli altri salirono anche tre pregiudicati «eccellenti» fotografati a poca distanza dal sindaco e da alcuni esponenti dell'amministrazione comunale. «Una vergogna per lo sport e per la città», aveva scritto Ruotolo sui social, denunciando la presenza «di noti camorristi, pusher ed elementi riconducibili ai clan stabiesi». E ancora: «Uno scempio civile, morale e politico». Ma il sindaco Vicinanza, nei giorni seguenti, aveva rintuzzato a muso duro: «Non accetto patenti di legalità da nessuno. I controlli sui nostri atti possono farli solo magistratura e forze dell'ordine». Per poi concludere: «A Castellammare la camorra c'è, ma con la mia amministrazione resta fuori dalla porta del Comune». Incidente chiuso? Non sembra proprio almeno a giudicare dalle reazioni di Ruotolo dopo il blitz della Procura antimafia: «Siamo stati i primi, nel silenzio generale - dice il politico e giornalista -, a denunciare la presenza di noti camorristi sul palco della festa organizzata dall'amministrazione per la Juve Stabia, circostanza quest'ultima richiamata ampiamente nel comunicato stampa diramato dalla Dda di Napoli e dalla Procura Nazionale antimafia».
Aggiunge: «Siamo stati attaccati violentemente, minacciati, isolati e delegittimati ma non ci siamo fermati e abbiamo continuato a controllare, a denunciare, non abbiamo mai abbassato la guardia. L'osservatorio stabiese contro la camorra è nato per questo motivo: non possiamo più continuare ad arrivare dopo la magistratura». Intanto ieri anche il sindaco Vicinanza è intervenuto sull'accaduto via social: «La città e l'amministrazione sono vittime di questo inquinamento camorristico - ha scritto - dispiace per l'aspetto sportivo e perché questa circostanza complica il campionato che la squadra sta portando avanti in serie B. Noi da sempre tifiamo per la legalità. Ben vengano tutte le inchieste della magistratura che servono per sconfiggere e contrastare la camorra e il clan D'Alessandro che da oltre mezzo secolo avvelena la vita pubblica di Castellammare di Stabia».

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