giovedì 30 ottobre 2025

Pax elettorale tra Fico e De Luca «Ci volevano divisi, vinceremo»

Il candidato progressista apre la campagna elettorale: il mio antagonista offende, io ho lavorato tanto 

di Claudio Mazzone - Il Corriere del Mezzogiorno 

Napoli - Sono le 19 e Roberto Fico, con un'ora di ritardo sul programma, arriva al teatro Mediterraneo della Mostra d'Oltremare per l'apertura della sua campagna elettorale. «Siamo uniti e vogliamo vincere per dare un segnale forte al governo Meloni», dice convinto il candidato del campo largo appena varca la soglia. Fino ad allora, era stato l'interrogativo sulla presenza o meno del presidente uscente Vincenzo De Luca a rimbalzare tra i presenti in attesa: del resto, quando Fico arriva, il governatore ancora non c'è. Ma mentre abbraccia il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ecco che come d'incanto appare De Luca. I due si stringono la mano a favore di obiettivi e la sala applaude. La prima foto dei due in campagna elettorale c'è e l'evento può iniziare. «Ci volevano divisi - dice Fico-. Questo teatro, invece, dimostra la forza della nostra coalizione». Del resto, l'esponente dei 5 Stelle ha ammorbidito ancora di più i toni sul mega progetto del Faro di De Luca rispetto all'altro ieri, quando aveva espresso perplessità sui fondi previsti (700 milioni di euro) e approvato solo pezzi del progetto, come il parco pubblico di corso Lucci. Ad aspettare in sala, i candidati del Pd, quelli di Avs e i volti della galassia deluchiana. Più in là gli uomini di Casa Riformista, con Armando Cesaro, 10 anni in Consiglio con Forza Italia, a braccetto con Gennaro Migliore e Stanislao Lanzotti con la madre l'ex assessore di centrodestra Caterina Miraglia. Clemente Mastella, in compagnia della moglie Sandra Lonardo, sventola la bandiera della lista «Noi di Centro».

 

«Ho perdonato Fico - commenta -. D'altronde se Moro fosse rimasto sulle sue posizioni non avrebbe mai trattato con Berlinguer». Tra Piero De Luca e Fico, c'è il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. «Abbiamo costruito una coalizione vera - sottolinea Manfredi - non un cartello elettorale». Intanto i socialisti che hanno presentato la lista «Avanti» si fanno vedere con i cartelli elettorali all'americana. Sul palco prima dell'aspirante presidente salgono 4 testimonial: Giuseppe Guarino del Teatro Nest di Napoli est: un modello di rinascita delle periferie; Mauro Mandia, imprenditore che ha fatto arrivare la pizza congelata in tutto il mondo; Luana Perayra, di Officine Gomitoli, una realtà di volontariato con sede a Porta Capuana e Luigi Lavorgna, neurologo dell'Università Vanvitelli, esperto di telemedicina, che ha creato un canale social con gli ammalati di Sla in tutto il mondo. Chiudono Pino e Anna Paciolla, i genitori di Mario, il cooperante napoletano ucciso in Colombia, ai quali il pubblico dedica l'applauso più lungo della serata. Fico, sul palco, esordisce con i ringraziamenti al «presidente De Luca per essere venuto qui stasera». Attenzione apprezzata dal governatore seduto tra il suo vice Fulvio Buonavitacola e Marco Furfaro deputato del Pd e membro della segreteria nazionale. L'ex presidente della Camera attacca il governo Meloni. «Un governo contro la Campania che ha tagliato fondi agli ospedali, alle reti idriche e alla decontribuzione, mentre il candidato di centrodestra Cirielli va in giro a fare campagna elettorale». Fico approfitta del suo pubblico per stigmatizzare le «offese costanti che Cirielli mi rivolge», al quale però concede la possibilità di un confronto pubblico. «Nella vita - replica - ho lavorato, ho fondato un movimento, sono stato eletto in parlamento, ho fatto il presidente della commissione di garanzia Rai, sono stato eletto presidente della Camera, dovendo gestire la creazione di tre governi e le elezioni del presidente della Repubblica. Ho deciso di non ricandidarmi e non penso che siano molti quelli che lo hanno fatto. Per questo non accetto lezioni politiche e morali da una destra che dice una cosa e ne fa un'altra». Poi passa al cahier de doléance : dalla sanità al trasporto, passando per le aree interne, il lavoro ai giovani e il diritto al mare, e ribadendo l'importanza del lavoro fatto negli ultimi anni in Regione. Salta giù dal palco e stringe la mano a Vincenzo De Luca che a sua volta commenta: «Un discorso serio ed equilibrato». Mentre sulle critiche che ha rivolto fino all'altro giorno a Fico aggiunge: «Ho parlato di infantilismo, superficialità, pressappochismo. Erano polemiche doverose, stasera Fico ha fatto un discorso equilibrato e serio». Cosa non fanno la politica e gli interessi elettorali. Davvero.

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