Un dialogo tra la Costiera e il Matese
di Antonino Siniscalchi
Massa Lubrense - Al centro della visita al Don Alfonso 1890, storica dimora gastronomica della famiglia Iaccarino a Sant’Agata sui Due Golfi, un progetto di promozione territoriale dedicato ai comuni di Castello del Matese e Letino, territori dell’Alto Casertano recentemente riconosciuti come parte del Parco Nazionale del Matese. Un’area montana autentica, ricca di biodiversità e tradizioni, che oggi guarda al futuro attraverso la valorizzazione delle proprie eccellenze agroalimentari in un dialogo virtuoso con una delle cucine più iconiche al mondo. Da questa collaborazione nasce un progetto educational che unisce formazione, sostenibilità e identità locale, focalizzato sulla valorizzazione di tre produzioni simbolo del Matese: segale, patate e tartufo nero. Nei mesi scorsi la famiglia Iaccarino ha accolto una delegazione di produttori e operatori turistici matesini, accompagnandoli in un percorso di crescita professionale e culturale. L’obiettivo è stato quello di trasferire competenze, visione d’impresa e tecniche di lavorazione capaci di esaltare la qualità dei prodotti locali e creare nuove opportunità di sviluppo sostenibile. I protagonisti di questa esperienza sono stati i prodotti della terra: il tartufo del Matese, dal profumo intenso e persistente; la patata di Letino, ingrediente povero ma nobile per la sua versatilità; e la segale, cereale antico oggi riscoperto per le sue proprietà e per la capacità di adattarsi a una cucina contemporanea. Durante la press visit, giornalisti e operatori hanno partecipato a momenti di confronto nelle cucine del Don Alfonso, scoprendo da vicino la filosofia che guida la famiglia Iaccarino: rispetto per la terra, eccellenza delle materie prime e legame indissolubile con le proprie radici. La due giorni a Sant’Agata sui due Golfi caratterizzata da una visita alla tenuta Le Peracciole, affacciata sul mare di Punta Campanella, dove il concetto di agricoltura biologica trova la sua massima espressione tra uliveti, limoneti e orti profumati. La cena firmata Don Alfonso 1890 ha trasformato il racconto in emozione: un percorso sensoriale in cui ogni piatto – dalla patata farcita con ostriche agli scialatielli di segale, fino al filetto di manzo in crosta di segale – ha rappresentato la perfetta fusione tra il Matese e la Costiera. Due territori diversi ma uniti dalla stessa filosofia: custodire le proprie radici per costruire un futuro fatto di qualità, cultura e bellezza condivisa.

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