lunedì 27 ottobre 2025

AI, sensori e droni: a Pimonte l'agricoltura del futuro

Vincenzo Cirillo
di Marco Molino - Il Corriere del Mezzogiorno

Pimonte - Per produrre i migliori frutti della terra, ogni coltivazione deve essere curata con dedizione. Da millenni, questo è il compito di ogni buon agricoltore. Ma nell'era dell'Intelligenza Artificiale, la necessaria attenzione per le colture può raggiungere livelli di controllo impensabili per le capacità umane, a tutto vantaggio della resa e della qualità nutrizionale del prodotto ottenuto con metodologie sostenibili. Questo è ciò che accade in una Smart Farm equipaggiata con sensori e droni che monitorano costantemente il suolo. Un laboratorio di agricoltura del futuro che in Campania si sta sperimentando per la prima volta in un terreno abbandonato di Pimonte, borgo di 5.800 abitanti della penisola sorrentina. Il progetto, nato in seno alla Città Metropolitana di Napoli e finanziato con 878 mila euro, è sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell'Università Federico II e il Comune di Pimonte. La Smart Farm pubblica nasce grazie al riuso "adattivo" di un'area agricola comunale, la cosiddetta Valle delle Noci, in cui vengono installate attrezzature tecnologiche e digitali per accompagnare l'evoluzione dei prodotti tipici locali nel territorio noto per la coltivazione del pomodorino cannellino, ma anche di legumi, fichi, noci, ciliegie e viticoltura. «Il progetto prevede l'installazione di una serra dedicata ad attività di smart agriculture indoor che sarà accompagnata dalle aree agricole circostanti, anch'esse recuperate, dove saranno sviluppate attività di smart agriculture outdoor», spiega Vincenzo Cirillo, consigliere metropolitano con deleghe in materia di agricoltura e promozione del territorio, animatore dell'iniziativa con il contributo di Maria Teresa Giammetti, docente di composizione architettonica e urbana presso l'ateneo federiciano.


«L'uso di tecnologie innovative - precisa Cirillo - sarà finalizzato al monitoraggio delle coltivazioni e alla raccolta di dati necessari ad implementare tecnologie blockchain attraverso cui tracciare la filiera delle colture locali, garantendo trasparenza e autenticità dei prodotti». Sensori, droni e sistemi robotici guidati dall'IA tracciano ogni fase della produzione per prevedere eventuali stress idrici o individuare parassiti che possono danneggiare o mettere in pericolo la vita delle piante. Tutto ciò che accade nella fattoria, sopra e sotto il terreno, è monitorato costantemente e i dati sono disponibili in tempo reale. Una messe di informazioni che sarà convogliata in apposite banche dati collegate con la sanità pubblica per realizzare in Campania una "mappa alimentare della salute".

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