mercoledì 14 gennaio 2009

Scala: “L’Italia ha bisogno di una svolta radicale”

Il paese è in stagnazione economica e sono cresciute le disuguaglianze sociali. L’economia si porta dietro ormai da anni una tendenza: quella del progressivo declino dei settori industriali. La mancanza di liquidi che si è riscontrata, attraverso le sofferenze che le banche hanno avuto nel riscuotere i propri crediti contratti sul mercato privato e dei mutui e su quello azionario ha provocato l’attuale difficoltà negli investimenti da parte dei vari operatori finanziari e produttivi. Il nostro paese avendo una vocazione al risparmio più elevata di quella degli altri ha potuto evitare i crack finanziari delle banche che sono avvenuti nei paesi più esposti all’economia dei mercati dei derivati. Tale situazione ha consentito di contenere i disagi provenienti da una compressione del reddito a vasta scala. Nonostante ciò e nonostante che le nostre riserve auree sono tutt’ora più che sufficienti a far fronte alla crisi, un’ondata di licenziamenti sia per termine dei contratti a tempo determinato, sia per il ridimensionamento dei settori più esposti alla concorrenza internazionale si sono verificati in Italia. La Campania e il Mezzogiorno d’Italia non sono state escluse da questa ventata di grossa crisi. Negozi vuoti, fabbriche chiuse, economia ferma. L'ultima indagine dell'Associazione Italiana Private Banking (AIPB), presentata a Milano alla quarta edizione del Forum Internazionale AIPB informa che in Campania si concentra il 5,7 per cento della ricchezza nazionale. La Campania in totale raccoglie 44 miliardi di euro nel 2007. Dalle analisi emerge però un calo del numero di famiglie super-ricche, quelle cioè che hanno un patrimonio finanziario (immobili esclusi) superiore ai 500mila euro, rispetto al 2006. Le famiglie campane risultano essere sempre più in difficoltà. L'annuale indagine dell'Istat evidenzia dati drammatici. Una famiglia su cinque non può permettersi di acquistare medicine e una sue due non riesce a sostenere una spesa imprevista di 700 euro. E sette su cento hanno anche difficoltà a comprare da mangiare. Questa è la fotografia emersa dall’indagine annuale dell'Istituto Nazionale di statistica dedicata alla distribuzione del reddito e alle condizioni di vita in Italia nel 2007. E se si pensa che nel 2008 sono andati in fumo 49mila posti di lavoro, non è difficile prevedere che dall’indagine annuale del 2009, condotta sui dati 2008, uscirà un quadro ancora più negativo. Hanno fatto male le immagini degli operai della Fiat di Pomigliano davanti ai cancelli chiusi, e fanno male le immagini degli anziani costretti a scartare nei cassonetti dei rifiuti. Fa male che questo centro sinistra e questa sinistra pensino alle loro beghe interne piuttosto che guardare a questo paese fermo e che non va. Il paese ha bisogno di una svolta politica e sociale che ridia fiducia ai cittadini e ricostruisca un senso di sicurezza e di stabilità. L’Italia ha bisogno di una svolta radicale. Con un’altra politica economica può ripartire la crescita con la riduzione degli sprechi e dei privilegi e una seria lotta all’evasione fiscale si possono ricavare le risorse per migliorare la vita dei cittadini, restituire fiducia, far sentire ciascuno sicuro dei propri diritti e di un futuro migliore. Per questi motivi dovremmo parlare di temi concreti come casa, costo della vita, salute, assistenza, ambiente, scuola, impresa, cultura. La Finanziaria varata del Governo Nazionale rappresenta, un vero e proprio disastro per gli enti locali. Ecco su cosa dovrebbe discutere la sinistra, e i figli del partito di massa che fu. È necessaria dunque una risposta ferma che parli ai ceti deboli, alle donne e agli uomini di questo paese. Esattamente come nel nostro piccolo siamo riusciti a fare con la nostra finanziaria regionale penso alle misure introdotte a favore dei più deboli partendo dal rifinanziamento del reddito di cittadinanza. (Tonino Scala Capogruppo SD Regione Campania)

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