Nulla di fatto. L’approvazione in Consiglio dei ministri, appositamente riunito a Napoli, di un decreto legge sui rifiuti e il decoro urbano (il cosiddetto «decreto antigraffitari») è slittato, perché «il Governo si è mostrato diviso» sulle misure da prendere nei confronti dei singoli che «inquinano». Spaccatura tra Forza Italia, che spingeva per il varo del decreto e An e Lega Nord che sostenevano la necessità di un ripensamento. In particolare, alcuni ministri di An e della Lega hanno messo in rilievo l’incongruità del prevedere il carcere nei confronti di chi sporca le strade, considerandola una sanzione spropositata. La discussione si è protratta a lungo, portando infine al nulla di fatto e al rinvio. Le critiche sollevate sulle sanzioni previste sarebbero stati mossi dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, dal titolare delle Infrastrutture Altero Matteoli e dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Proprio la Prestigiacomo avrebbe preso le parti dei "writers" invitando a un'ulteriore riflessione sul giro di vite in modo da trovare una "soluzione ragionevole" che permette, nello stesso tempo di penalizzare chi imbratta ma, nello stesso tempo, difendere la creatività.
Vico Equense (Centro storico) – Gli sgorbi dei graffitari non conoscono ostacoli. In una società civile è importante che le regole essenziali della convivenza siano rispettate e che gli abusi siano prontamente corretti.
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