Di ritorno dal Consiglio dei ministri di Napoli Berlusconi si è concesso uno dei suoi giri per il centro di Roma, in particolare nella prediletta via dei Giubbonari. Qui il premier” è passato davanti alla storica sezione del Pd, Roma centro. E non ha esitato ad entrare rivolgendosi alle persone presenti. Il Cavaliere si ferma a parlare con i militanti presenti. «Vi vedo tristi...», si rivolge ad alcuni di loro con una battuta. E qualcuno di rimando: «Niente affatto». Poi, il premier saluta i presenti. Solo uno si rifiuta, spiegando: «No presidente, sono juventino...». Ma in seguito si scopre che le cose non stanno esattamente così. «Io non gliel’ho voluta stringere. Non gliel’ho voluta dare perchè sono all’opposizione e lui non mi è simpatico. Non avevo questo piacere»: a parlare così è Renato Vigalotti, militante del Pd della sezione . «Tutti lo abbiamo salutato cordialmente - raccontano gli altri - Uno di noi gli ha chiesto: ”Perchè lei ride sempre mentre la situazione va a pezzi?”. Berlusconi - prosegue il racconto - ci ha risposto che le cose non stavano così e che siamo noi ad essere tristi. Quindi, indicando proprio Renato che non gli aveva stretto la mano ha aggiunto: «Vedete che siamo diversi. Siete tristi. E allora uno di noi gli ha detto che forse era perchè è morto recentemente Giuliano Procacci, l’insigne storico iscritto proprio alla nostra sezione. Poi comunque, scherzando, gli abbiamo detto che Renato non lo ha voluto salutare perchè è juventino. E il premier propriouscendo dalla sezione ha salutato espressamente Renato con un grande gesto e un cenno della mano ”ciao, juventinò”».
La sinistra torna in piazza duecentomila in corteo a Roma
Nessun commento:
Posta un commento