mercoledì 7 gennaio 2009
Oddati: logica da vecchia Repubblica
Nicola Oddati è uno degli assessori riconfermati della Giunta Iervolino, un “bassoliniano”, secondo alcuni. È con lei dal 2001. È cresciuto nei Ds, è stato molto vicino a Bassolino, ma si è anche allontanato dal partito. Di fronte alle dimissioni del segretario cittadino del Pd, Luigi Nicolais, è meravigliato. Soprattutto dalle dichiarazioni del professore che parla di «innovazione» nel partito. Una innovazione che sarebbe dovuta partire dall’azzeramento della Giunta, dalle epurazioni dei “vecchi” assessori, anche di quelli che hanno fatto bene. «Come fa lui a parlare di “bassoliniani” e di “vecchio” nel Pd e nella giunta Iervolino - dice Oddati - Se non mi sbaglio lui ha 66 anni e io 44, non mi trovo. E poi lui è stato cinque anni assessore con Sassolino con un potere più ampio del mio, chi è più bassoliniano, io o lui? Poi è stato ministro per due anni e ora è deputato, mi pare che occupi ruoli abbastanza importanti. Insomma, ha gestito e gestisce potere, non ha un ruolo di secondo piano». «La giunta abbia subito un cambiamento radicale. Chi dice il contrario nega l’evidenza. Dobbiamo finirla – incalza Oddati - con questa logica tribale delle spartizioni, bisogna smetterla con questi giochini da prima Repubblica, se davvero vogliamo costruire il Pd. Non ho nulla contro Nicolais, e secondo me non avrebbe neanche dovuto lasciare la segreteria. Del resto, lui deve ricordarlo bene: quando era ministro fu il primo a sapere da me della questione del Forum universale delle culture, della possibilità che Napoli potesse ospitarlo». (cs il Roma)
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