Vico Equense - Dopo i primi avvisi di garanzia e alla vigilia dell'autopsia sui corpi delle quattro vittime, magistrati e investigatori tornano sul Monte Faito, dove si trova il relitto della funivia caduta nel giorno del Giovedì Santo. Il Comune di Vico Equense non esclude iniziative per ricordare e rendere omaggio alle vittime dell’incidente, e sono allo studio una serie di misure per sostenere l'economia del territorio, messa in ginocchio dall'assenza della funivia. “La mia amministrazione è l'unica che negli ultimi anni ha fatto qualcosa di concreto per ridare dignità al monte Faito – afferma il Sindaco di Vico Equense Giuseppe Aiello (foto) -. Abbiamo ridato alla comunità un impianto di pubblica illuminazione, dopo gli incendi del 2017. I residenti e gli operatori commerciali sono stati al buio per ben 6 anni, ed hanno lavorato in condizioni pessime. Abbiamo lavorato anche sulle infrastrutture – aggiunge Aiello - e riasfaltato tutte le strade. A pochi giorni dalla tragedia è prematuro parlare di strategie turistiche: riteniamo che ci sia un tempo ben preciso per parlarne, ma di certo non lasceremo nessuno solo. Oggi il silenzio è l’unica cosa che tutti dovremmo osservare per rispetto delle vittime” asserisce il Primo cittadino. Per domani sono attese le autopsie sul corpo delle vittime. A perdere la vita nello schianto della cabina sul monte Faito sono stati: Janan Suliman, farmacista arabo-istraeliana di 25 anni, sorella di Thabet; Elaine Margaret Winn, 58enne britannica, suo marito Derek Winn, 65 anni, ed il macchinista dell'Eav Carmine Parlato “un nostro concittadino che ha perso la vita nel luogo che amava e dove amava lavorare” conclude Giuseppe Aiello. Da parte sua Eav ha dichiarato “piena fiducia” nella magistratura “e massima collaborazione con gli inquirenti, come sempre, com'è giusto e com'è ovvio che sia, per accertare la verità e le eventuali responsabilità”.
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