Il presidente dell'azienda Eav dopo le accuse della vedova del macchinista: "I controlli sulla manutenzione non toccavano a me, mai fatto una riunione, assicuravo solo i finanziamenti"
di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli
«Di fronte alla morte di persone è chiaro che ti senti coinvolto. Lo scrittore Dostoevskij diceva: "Ognuno è responsabile di quello che succede nel mondo". Figuriamoci se non sono responsabile nell'Eav. Sono uno che per etica cerca sempre di fare qualcosa per i suoi dipendenti, quando me lo chiedono». Umberto De Gregorio, presidente di Eav, non nasconde un certo dispiacere il giorno dopo i funerali di Carmine Parlato, il macchinista morto insieme a ai turisti Janan Suliman, Elaine Margaret Winn e Derek Winn, nell'incidente della funivia del Faito. De Gregorio, dopo il funerale ha scritto sui social "La coscienza è a posto, il cuore è a pezzi". Ma si sarà chiesto: potevo fare qualcosa di più per la funivia? «Non me lo sono chiesto, non ho neanche le competenze per capire. Questa funivia andava controllata da organi di competenza. È stata ristrutturata sette anni fa con due milioni di euro, l'anno scorso c'è stata la verifica in loco di Ansfisa (Agenzia sicurezza ferroviaria, ndr)». La vedova del macchinista ha sottolineato che non può essere stata una fatalità. Non trova? «Io per primo voglio capire quello che è successo, la moglie di Parlato ha perfettamente ragione quando dice che non è fatalità. Ci sarà una causa, ma va analizzata scientificamente e valutata giuridicamente. Perché poi con chi ce la vogliamo prendere? Col direttore di esercizio che pensava di avere tutto a posto e aveva tutte le carte? Comunque mi faccia una chiarire un aspetto...». Prego...
«È comprensibile qualunque cosa dica la moglie di Parlato, come quando si rompe un treno e i pendolari si arrabbiano e hanno ragione. Quindi ci tengo a precisare che il mio post sui social non è rivolto alla moglie del macchinista». La signora Elvira ha rimarcato: «Mi rivolgo a chi doveva proteggere i suoi dipendenti: assumetevi le responsabilità». Sono parole che dovrebbero averla colpita personalmente... «Certo che mi ha colpito sentire la moglie di Parlato, ieri avevo deciso «Sono letteralmente rimasta esterrefatta dalle parole del presidente e amministratore dell'Eav che, piuttosto che votarsi ad un religioso, mesto e doveroso silenzio pensa bene di trascorre il suo tempo, da ben 10 giorni, sui social a deresponsabilizzare se stesso e i suoi ben profumatamente pagati dirigenti. È grave ed è un insulto all'intelligenza della magistratura e dei cittadini parlare di "eventuali" responsabilità. È grave ed è un insulto alle vittime della tragedia ridurre il proprio compito, da ben 300 mila euro l'anno, a dover semplicemente assicurare le risorse per la sicurezza. E tutto il resto?». Lo afferma in una nota la consigliera regionale campana indipendente Maria Muscarà, per la quale «l'unica cosa che avrebbe dovuto fare è dimettersi». in anticipo di non dire una parola in chiesa. Poi stamattina ho capito che qualche riflessione andava fatta». La vedova punta il dito su «leggerezza e negligenza»... «Può darsi, forse lo sa. Dice anche: qualcuno parli. Sono d'accordo, non so a chi si rivolge. Può darsi che lei sappia qualcosa che io non so» Ma come lei non sa. È l'amministratore di Eav... «E che ne so se c'erano questioni personali a cui sembra fare riferimento la moglie di Parlato? La funivia è una ciliegia nell'ambito della torta di Eav, ci lavorano 20 persone su 3100. Devo seguire tutti i movimenti dei dipendenti? E che sono Mandrake...» Ma si sarà occupato della funivia. Avrà fatto riunioni in passato? «Mai fatto una riunione sulla funivia, l'unica cosa che seguivo sono i finanziamenti. Servivano 40 mila euro? Il giorno dopo li hanno avuti. Andate a vedere organigramma, procure notarili: mica posso seguire le manutenzioni, se sono fatte bene. Non spetta a me» Scusi ma lei è anche direttore generale... «Ma neanche Sposito che era direttore centrale operativo lo poteva fare...» E i fornitori esterni? «Sono accreditati, hanno una patente di affidabilità. Ho letto che qualche ditta esterna ha dichiarato che non erano stati chiamati per la manutenzione. Ma la facciamo all'interno». Quindi quel post è rivolto a tanti... «In Italia si confonde giustizia con giustizialismo. In particolare qualche politico che sfrutta le situazioni a proprio uso e consumo. Non si può dire: qualcuno deve pagare. Deve pagare se ha sbagliato. E poi sa perché ho scritto quel post? » Lo dica... «Mi ha dato fastidio leggere che sono scappato dal funerale. Le ripeto, in chiesa non volevo parlare. Ho sentito in questi giorni molte cose fuori luogo. Addirittura che ci volevano più ispettori del lavoro. Ma che c'entra? Potevano mai scongiurare l'incidente al Faito? Ma per favore...»
Nessun commento:
Posta un commento