sabato 11 ottobre 2008
Corte Costituzionale: la quota della depurazione non va pagata
La Corte Costituzionale, chiamata a giudicare la legittimità del pagamento della quota di depurazione nelle bollette dell’acqua, a seguito del ricorso presentato da un cittadino gragnanese contro le somme versate alla Gori per un servizio non reso, ha stabilito che detta quota non deve essere pagata se nel comune non sono attivi i depuratori per l’acqua fognaria. Il Giudice, sollevando la questione di costituzionalità dell’articolo 14 della legge che prevede il pagamento, da parte degli utenti, della quota della depurazione anche nel caso in cui l’impianto non è funzionante, ha stabilito che, nella fattispecie, non si tratta di una tassa ma di un servizio che, alla fine, non viene erogato. Questo viola l’articolo 3 della Costituzione e, pertanto, la quota di depurazione non deve essere pagata. Dal canto suo, la Gori giustificava il pagamento di questa quota di depurazione anche nei comuni ancora sprovvisti degli impianti di depurazione, evidenziando come dette quote sono necessarie proprio alla realizzazione dei depuratori stessi.
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