«Sono qui solo per un gesto di amicizia». Tenta di schermirsi così Enzo De Luca, sindaco di Salerno, ieri in trasferta a Napoli per un convegno sul federalismo fiscale organizzato dalla "Costituente ecologista e riformista", costola nata dai Verdi dopo il disastro elettorale e la scomparsa dalla scena dell´ex leader Alfonso Pecoraro Scanio. Padrone di casa il consigliere regionale Michele Ragosta, salernitano autore dell´invito al conterraneo De Luca. Però siamo a Napoli, all´Hotel Tiberio Palace, a due passi dal Centro direzionale: basta un niente e il blitz di De Luca a Napoli si trasforma nell´ennesima catilinaria su quella Regione dove molti lo vedrebbero bene in futuro al posto di Bassolino. A quest´ultimo De Luca rende la solidarietà per la lettera di minacce ricevuta venerdì. Poi però mette la quarta: «Arrivando qui ho visto aree di devastazione territoriale, zone dove il pensiero di attraversarle di notte fa paura e che avranno bisogno di generazioni di lavoro per risanarle dal degrado». Sottinteso che non potrà farlo chi ha ora il coltello dalla parte del manico. Concetto spiegato all´assessore Mariano D´Antonio, accorso al convegno per parlare di federalismo: «Date segnali veri - incalza De Luca - azzerate tutte le consulenze alla Regione, mandate a casa i dirigenti che passeggiano al Centro direzionale e che fanno perdere tempo agli amministratori per iter burocratici lunghissimi che frenano lo sviluppo». C´è un´altra gamba dalla quale la Regione zoppica in queste ore, la sanità, e De Luca porta il tackle: «D´accordo a cancellare strutture parassitarie, ma a patto che il numero dei posti letto sia uguale in tutta la regione, visto che i cittadini sono costretti a pagare di più la benzina per una tassa varata appositamente per sanare il debito della sanità». Niente figli e figliastri dunque. Applausi sul passaggio per il termovalorizzatore di Salerno. Infine il lavoro: no al reddito di cittadinanza che viene dato anche ai professionisti dei cortei, sì invece alla concentrazione delle risorse in dieci progetti di sviluppo regionale in grado da qui ai prossimi 5 anni di creare occupazione. Considerato che era ospite di amici verdi che «hanno un modo nuovo di fare ambientalismo, non "talebano"», il tutto somiglia molto a una piattaforma elettorale con tanto di abbozzo di alleanze. (r. f. da la Repubblica Napoli)
Ganapini "No al quinto termovalorizzatore"
1 commento:
Ben detto!
Basta con i consulenti e basta con i dirigenti regionali che all'occasione si trasformano in consulenti e beneficiari di danaro regionale (tipo corsi di formazione e altre cose inutili ma remuneratissime) come Nello Savarese e di suoi amici vicani di cui mi vergogno di fare il nome.
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