lunedì 10 agosto 2009

La Costiera in ginocchio ecco i manifesti anti-psicosi

Meta - Ottanta per cento di presenze in meno rispetto al 2008 e metà degli addetti alle spiagge che rischiano di finire con un mese di anticipo la stagione turistica. Queste le cifre della crisi che investe l’economia turistica di quest’angolo di Costiera. Motivi? «Una vera e propria psicosi che si sta diffondendo sul presunto inquinamento delle acque del mare», è il coro unanime dei titolari degli stabilimenti della marina di Meta. Nonostante i dati diffusi dall’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, non segnalino infatti la presenza di agenti inquinanti, le notizie relative al cattivo funzionamento degli impianti di depurazione del litorale flegreo, stanno mettendo in ginocchio il turismo anche sull’altro versante del Golfo. Per non parlare, poi, della leggenda metropolitana di bagnanti ricoverati con strane malattie alla pelle o addirittura la presenza di vermi. Tutti episodi smentiti dalle autorità sanitarie ma che stanno alimentando una vera e propria fobia per il mare. Ecco spiegata, allora, l’iniziativa dell’assessorato comunale all’ambiente che da ieri mattina ha fatto affiggere in tutta la costiera una serie di manifesti con i dati ufficiali dell’Arpac, in cui si esortano residenti e turisti a «Vivere il mare di Meta perché l’acqua è balneabile». E le migliaia di locandine affisse nelle stazioni della Circumvesuviana di tutta la provincia e nei luoghi di ritrovo. «Non possiamo assistere passivamente alla crisi ingiustificata che sta investendo un settore tanto importante per l’economia del nostro comune, peraltro alimentata da notizie del tutto infondate che non hanno alcun supporto nei dati ufficiali», spiega l’assessore all’ambiente Giuseppe Tito. «Ormai le persone vengono da noi per informarsi sullo stato delle acque e per avere chiarimenti ma alla fine il timore prevale e decidono di non fermarsi», raccontano i titolari degli stabilimenti intorno al porto, preoccupati che dopo un luglio disastroso, siano a rischio anche le presenza della settimana di Ferragosto. Scene analoghe alla marina di Alimuri, dove si trovano alcuni tra gli stabilimenti più antichi dell’intera provincia di Napoli. «L’allarmismo sta investendo tutti ed a poco servono le nostre rassicurazioni», dice Antonio Cafiero del lido la Conca. (Francesco Aiello il Mattino)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma fatevelo voi il mare nella melma di meta, cari amministratori!