martedì 16 gennaio 2018
Festa dei Santi protettori Ciro e Giovanni
Vico Equense - Il 31 gennaio, com’è ormai consuetudine secolare, si celebra la festa dei Santi protettori Ciro e Giovanni, le cui statue sono trasportate dai pescatori locali per le vie principali della Città a piedi nudi. La processione parte dalla Chiesa intitolata ai Patroni, riedificata nel 1715, e percorre un lungo itinerario: l’asse di via Nicotera fino ad arrivare a Santa Maria del Toro, da qui percorso inverso fino a giungere in via Roma per poi arrivare in piazza Umberto I e ritornare in Chiesa. Il culto dei due martiri è molto sentito nella città equana, dove in occasione dei festeggiamenti si distribuisce l’olio di San Ciro con cui ungere gli ammalati, a ricordo ed in fede delle attività taumaturgiche del Santo che già in vita era celebrato per la sua azione umanitaria, legata alla professione medica, in favore dei più umili e derelitti. Il culto dei Santi Ciro e Giovanni è antichissimo, a Vico Equense i due martiri sono sempre celebrati insieme, anche se, forse in virtù delle doti di guaritore attribuite a San Ciro, quest’ultimo è più popolare di San Giovanni. Sino al 1400 non abbiamo notizie sulla diffusione del nome di San Ciro o sul culto del Santo a Vico Equense, segno che non si era ancora imposto fortemente e radicalmente nel tessuto cittadino.
Nel 1486 il notaio vicano Regnabile Palescandolo indicava una piccola cappella, patronato di alcune famiglie vicane, dedicata ai SS. Ciro e Giovanni e situata al di fuori delle mura cittadine; il Vescovo Tolomeo Pentangelo agli inizi del 1500 li definiva “patroni e protettori della Città di Vico Equense”. Fino al 1600 non si conservavano a Vico Equense reliquie dei due Santi, le quali, certamente per volere del Padre Gesuita San Francesco da Geronimo, furono donate alla nostra città il 5 maggio 1686 al tempo del Vescovo Giovan Battista Repucci. Le reliquie autentiche dei due Santi sono ora collocate parte in un cassettino con vetro sotto la statua d’argento di San Ciro, una pregevole opera di autore ignoto del XVII secolo, parte in un reliquario d’argento: entrambe sono mostrate alla venerazione dei fedeli il 31 gennaio di ogni anno e portate in processione per le principali vie della Città, che da oltre quattro secoli le venera.
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