mercoledì 8 ottobre 2025

Viaggio tra rotte e commerci voci e mercanti della penisola

di Antonino Siniscalchi - Il Mattino

Piano di Sorrento - Un viaggio tra rotte, commerci e destini mediterranei: è quello che propone Francesco Saverio Esposito (foto) nel suo nuovo libro «In viaggio alla fine del Settecento da Positano e dal Piano di Sorrento verso Napoli, Palermo e Gallipoli», pubblicato da Nicola Longobardi Editore. L'opera rappresenta un contributo di grande valore per la conoscenza della storia economica e sociale della Penisola e della Costiera Amalfitana, territori che, alla fine del XVIII secolo, furono tra i più dinamici del Regno di Napoli. Il volume, curato con eleganza tipografica e arricchito da un ricco apparato iconografico, accompagna il lettore in un viaggio nel tempo, restituendo il volto autentico di comunità che vivevano di mare, commercio e relazioni internazionali. Le immagini e le riproduzioni d'epoca, perfettamente integrate nel testo, rafforzano la dimensione narrativa di un saggio che unisce rigore storico e bellezza editoriale. Francesco Saverio Esposito, avvocato di Piano di Sorrento, racconta una stagione di prosperità, frutto di due anni ricerca appassionata: Positano e Piano di Sorrento erano all'avanguardia nei traffici marittimi, inseriti nelle grandi rotte del Mediterraneo e in contatto con i porti europei. I loro mercanti avevano rapporti commerciali con Napoli, Palermo e Gallipoli, ma anche con Marsiglia, Genova e Livorno, dove giungevano tessuti provenienti da Exeter e Norwich, in Inghilterra, per poi essere caricati sulle veloci feluche a due alberi dirette in Sicilia verso Palermo, Catania, Messina, Modica, Girgenti che nella seconda metà del Settecento aveva conquistato la primazia commerciale nel Sud.

 

I positanesi disponevano di rappresentanti in quasi tutti i porti del Mediterraneo, italiani ed esteri, e verso la fine del secolo iniziarono anche a commerciare con le Isole Vergini Occidentali, all'epoca possedimento danese e porto franco, da cui importavano spezie destinate ai mercati di Napoli e Palermo. Tra il 1740 e il 1804, mercanti e armatori di Positano figuravano tra i maggiori correntisti dei Banchi Pubblici napoletani, in contatto costante con i colleghi del Piano di Sorrento e con l'establishment economico del Regno. Le famiglie Maresca, Cafiero, Lauro, Massa rappresentavano il cuore pulsante di una classe imprenditoriale emergente, radicata nei vicoli del porto partenopeo, capace di competere nei settori strategici della finanza e del commercio. Una parte dei positanesi - Rossi, Montuori, De Pace, Staiano, Talamo, Romito e Buonocore - si trasferì a Gallipoli per gestire il fiorente commercio dell'olio. In Puglia, i Rossi acquistarono i feudi baronali di Caprarica e Castro, mentre i De Pace si unirono a famiglie aristocratiche locali. Ancora oggi, a Gallipoli, vivono loro discendenti. A Palermo, invece, i Buonocore, Rossi e De Pace si dedicarono ad attività bancarie, arrivando a finanziare anche la celebre famiglia Florio. Una storia affascinante e mai del tutto esplorata, che trova in Francesco Esposito un narratore appassionato e documentato, un libro che non è solo una ricostruzione storica, ma anche un invito a riflettere su un passato che parla al presente: la storia di una terra che, tra mare e cultura, ha saputo guardare lontano, costruendo ponti di scambio, dialogo e civiltà.

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