lunedì 7 aprile 2025

Giuseppe Russo «L'intelligenza artificiale per ridurre le liste d'attesa»

Il direttore generale della Asl Na 3 Sud «Grandi risultati col sistema Robocup» «Pochi medici nei pronto soccorso chi vince i concorsi subito si dimette» 

Francesca Mari «Prima che direttore generale di un'azienda sanitaria io sono un medico e il bene dei pazienti viene prima di tutto. Con un bacino di un milione e 200mila persone, sebbene continuiamo a lavorare senza sosta per potenziare i servizi anche con tecnologie innovative e risorse eccellenti, non mancano le criticità. La mia spina nel fianco, che spero di risolvere prima della fine del mio mandato, è il problema dell'emergenza-urgenza». Giuseppe Russo è da due anni e mezzo direttore generale dell'Asl Napoli 3 Sud, l'azienda sanitaria che copre 57 Comuni della provincia di Napoli, da Nola alla penisola Sorrentina. L'azienda comprende tredici distretti e otto ospedali, di cui tre Dea di primo livello (Nola, Boscotrecase e Castellammare), due con Pronto soccorso attivo (Torre del Greco e Sorrento), un punto di primo intervento (Vico Equense), più i presidi territoriali di Gragnano e Pollena Trocchia con ospedali e case di comunità. Sono operativi anche tredici centri antidiabete. Direttore, quanto è importante una maggiore integrazione ospedale-territorio per rispondere meglio ai bisogni di cura per il diabete? «Negli ultimi anni si è registrata una crescita esponenziale dell'incidenza a livello globale. In Italia la prevalenza della malattia diabetica è del 6,2%, ma tale dato è destinato a crescere sia per l'insorgenza di nuovi casi, sia per l'allungamento della vita media. Il dato campano e, quindi, del nostro territorio aziendale è peggiore rispetto alla media nazionale, con una prevalenza attestata al 7.5%. Ecco perché siamo fortemente impegnati nelle azioni di prevenzione e nell'implementazione delle strutture a disposizione dei pazienti diabetici».

Quali sono le principali criticità per un'azienda come l'Asl Napoli 3 Sud che deve servire un bacino così grande? «La maggiore criticità è la mancanza di personale, soprattutto per l'emergenza-urgenza. E non parlo soltanto del Pronto soccorso medico-chirurgico, ma anche di anestesisti, infermieri, radiologi, ortopedici. Abbiamo bandito concorsi a più riprese, ma o vanno deserti o i vincitori, seppure accettano, si dimettono dopo pochi giorni. È una situazione generale, purtroppo. Noi continuano a lavorare sodo. Un plauso a medici e infermieri che ogni giorno sono in campo con abnegazione e spirito di servizio». Come intende arginare il problema dell'assalto ai Pronto soccorso di Torre del Greco e Castellammare da tutta l'area vesuviana, stabiese e oltre? «Stiamo facendo tutto il possibile per la riapertura del Pronto soccorso di Boscotrecase e il potenziamento di quello di Sorrento». Come state contrastando l'emergenza aggressioni ai Pronto Soccorso? «Abbiamo presidi di polizia ai nosocomi di Nola, Torre del Greco e Castellammare e sistemi di Punto Point, con chiamate dirette dagli ospedali alle forze dell'ordine». In poco tempo avete incrementato molti servizi per i cittadini. «Sì. Oltre ai tredici punti anti diabete aperti, abbiamo attivato punti prelievo gratis in ogni ospedale e in ogni distretto. Inoltre, abbiamo avviato campagne di screening anti tumori (cervice uterina, mammella, colon retto) con camper per raggiungere ogni piazza e nei distretti, e abbiamo aperto un reparto di oncologia senologica all'ospedale di Pollena Trocchia con sedici posti». Molte best practices anche con l'utilizzo delle tecnologie d'avanguardia? «Sì, abbiamo dato un'importante spinta al problema delle liste d'attesa con un sistema che si chiama "Robocup" e utilizza l'Intelligenza artificiale; all'ospedale di Nola c'è un sistema di navigazione robotica utile per le ablazioni cardiache; al nosocomio di Boscotrecase c'è un'Emodinamica e unità coronarica di alto profilo». Progetti in corso e futuri? «Stiamo procedendo con i lavori di adeguamento anti sismico e di ammodernamento degli ospedali di Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Nola. Inoltre, con i fondi del Pnrr abbiamo da tre mesi attive le centrali operative delle case di comunità. Il progetto più imminente è quello teso alla riapertura del Pronto soccorso di Boscotrecase che potrà restituire ad una gran fetta di cittadini un servizio fondamentale e vitale».

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