martedì 30 giugno 2009

Abusivismo, il ritorno delle ruspe

Piano di Sorrento - Partono le demolizioni e la prima costruzione abusiva ad andare al suolo è un fabbricato di circa settanta metri quadrati realizzato in località Colli di San Pietro, nella parte di fascia collinare affacciata sul golfo di Salerno. Il provvedimento, caso unico in Costiera, è stato disposto direttamente dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata in seguito al pronunciamento definitivo della corte di appello. In pratica, al termine di una battaglia legale andata avanti per oltre un decennio, e nonostante la richiesta di condono presentata al comune dai proprietari dell’immobile, le ruspe sono arrivate in località Belvedere per radere al suolo il manufatto costruito senza autorizzazioni. Si tratta della prima sentenza di demolizione eseguita in Costiera dopo i tre provvedimenti analoghi, eseguiti sempre a Piano di Sorrento all’inizio degli anni Novanta durante l’amministrazione guidata dal primo cittadino Vincenzo Nastro. Comprensibile, quindi, lo sconforto dei proprietari che mai avrebbero immaginato un iter tanto rapido, soprattutto se confrontato con le centinaia di pronunciamenti già emanati dal tribunale per i tanti abusi edilizi realizzati sul territorio comunale e che comunque continuano ad essere oggetto di querelle giudiziarie che hanno l’unica finalità di allontanare l’arrivo delle ruspe. «Siamo senza parole di fronte ad un provvedimento che fa apparire il nostro caso come un abuso eclatante», dicono dalla famiglia Sferrazza mentre gli addetti alla demolizione sono a lavoro. A dire il vero anche dal comune non nascondono la singolarità del provvedimento eseguito, la cui rapidità è stata dovuta all’intervento diretto della Procura della Repubblica. “Da parte nostra abbiamo dovuto provvedere all’accensione di un mutuo per le spese di demolizione”, dicono dall’ufficio tecnico. Si, perché per i proprietari dell’immobile abusivo, al danno della demolizione si aggiunge la beffa di dover rimborsare quanto prima il comune per le relative spese sostenute. Intanto, nonostante le denunce ed i sequestri da parte delle forze dell’ordine, Piano di Sorrento, continua ad essere oggetto di assalti da parte dei pirati del mattone. “Le segnalazioni che giungono alla segreteria SOS Ambiente si riferiscono spesso agli stessi luoghi già colpiti dagli abusi nei mesi e negli anni passati come la splendida località Belvedere ai Colli San Pietro dove dopo una lottizzazione si sta procedendo ad un’attività edile selvaggia e sta scomparendo uno degli l’ultimi boschi naturali”, scrivono in una nota i volontari della sezione della penisola sorrentina del Wwf in riferimento proprio alla zona nella quale c’è stata la demolizione. Non a caso, proprio nel parco Lamaro, di fronte agli isolotti de Li Galli, nel giro di pochi anni al posto di carrubi e ginestre sono nate case a strapiombo nella roccia calcarea. Discorso analogo per via Artemano e zone limitrofe dove in più occasioni, sono dovute intervenire le forze dell’ordine per bloccare lo sviluppo di un nucleo abitativo completamente abusivo, denunciano dal Wwf. (Francesco Aiello il Mattino)

1 commento:

Alessandro Savarese ha detto...

A Vico invece quando entreranno in azione le ruspe?