domenica 11 novembre 2007
L' editto unico
Gruppi unici del Pd, “prima si fanno e meglio è”. Così Tino Iannuzzi, neo segretario regionale, ha commentato ieri all’assemblea regionale. La scadenza in ogni modo rimane il 30 novembre, come approvato all’assemblea costituente nazionale del 27 ottobre scorso. A Sorrento il gruppo si è già costituito ne fanno parte tre consiglieri comunali, a cui dovrebbe in futuro unirsene un altro (Ivan Gargiulo, Mauro e Iaccarino). Maggiori difficoltà a Meta, dove costituire un gruppo unico significherebbe stravolgere gli equilibri del consiglio comunale, perché gli uomini e le donne del Pd sono divisi tra maggioranza ed opposizione. Ma si discute e se ne parla, nell’attesa, anche, che Antonella Viggiano fresca di nomina all’assemblea regionale faciliti lo scioglimento dei nodi politici. A Vico Equense si evita qualunque tipo di accelerazione, per non perdere i pochi pezzi rimasti, non c’è urgenza. Non si avverte una forte carica emotiva. La voglia di fare per dare concretezza alle speranze di rinnovamento che il Partito democratico vuole rappresentare sono affidate ad un comitato che non si è mai chiesto perché tanti dirigenti dei Ds non partecipano. Sarebbe inaccettabile se il gruppo unico si limitasse ad essere un'operazione di facciata, un'unione formale, e non un organismo capace di un'azione politica efficace. L’anomalia vicana, frutto di contrasti, è percepita nella città. L’obiettivo di garantire a tutti la possibilità di dare concretezza al proprio impegno e alla propria militanza civile, costruendo un partito aperto e accogliente, capace anche di stare al passo con i tempi della vita quotidiana ad alcuni è impedito. Una specie di “editto vicano”...
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5 commenti:
Secondo me bisognerebbe smetterla di fare la lagna e smetterla di lamentarsi del fatto che c'è qualcuno che non permette una partecipaione attiva a questo nuovo PD.
Questi cosiddetti dirigenti dei defunti DS rappresentano una realtà viva e produttiva di idee per "...dare concretezza alle speranze di rinnovamento che il Partito democratico vuole rappresentare " ed inoltre per "...garantire a tutti la possibilità di dare concretezza al proprio impegno e alla propria militanza civile, costruendo un partito aperto e accogliente, capace anche di stare al passo con i tempi della vita quotidiana" e allora fatelo, non fate i piagnoni, agite.
Mostrate a questo paese dal tracciato piatto che voi siete ancora pieni di idee.
Questo vostro modo di intervenire mi pare invece tipico di chi pur avendo cercato il colpo gobbo con il buon Letta è rimasto ancora una volta trombato.
Avete voluto nuovamente misurarvi, mandando allo sbaraglio alcuni mentre altri, sempre i soliti si tenevano ben nascosti da eventuali e quasi certe figuracce, ed avete fatto l'ennesima figurella.
Però adesso proponete idee non rintanatevi fino alla prossima occasione di misurarvi, date corpo alle vostre iniziative, non perdete tempo a lamentarvi.
Saluti
Questa risposta è assurda, segno di una chiusura mentale inaccettabile per un uomo di sinistra...la negazione di un diritto come la partecipazione dovrebbe indurre sempre ad una alzata di scudi SEMPRE... perché di questo si è trattato... e di discriminazione nei confronti di un compagno ... rendere pubblico queste cose rafforza! Alessandro
Come sempre caro Alessandro se non è come la pensi tu allora è assurdo. E poi sarei io ad avere la chiusura mentale.
Ma al di la di questo, che interessa poco e a pochi, la mia intenzione era quella di dire un altra cosa.
Preciso: visto che esiste una chiusura nei vostri confronti e non vi si permette, a vostro dire, di partecipare alla costruzione di "questa nuova politica e questa nuova società" (quante volte l'ho già sentita questa frase)allora trovate nuovi modi, alternativi di manifestare le vostre idee.
Invece di rammaricarvi producete, fatevi vivi soprattutto. Se ci riuscirete, se vi farete portatori di istanze rappresentative del popolo della sinistra, non solo con critiche ma soprattutto con soluzioni capaci di aggregare, allora entrerete di diritto tra coloro che hanno licenza di costruire questa nuova società.
Prima di protestare per un esclusione bisogna essere sicuri di essersi guadagnati il diritto ad esserci e questo diritto te lo da il consenso di chi ti vota e non l'autoreferenzialità.
Saluti
L’esclusione è un fatto certo. Pertanto non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Probabilmente siete voi che dovete farlo visto le scelte fatte. Ad ogni modo fate bene a nascondervi nell’anonimato.
Alessandro
Caro Alessandro, evidentemente non ho spiegato bene ciò che intendevo. Probabilmente è colpa mia.
Poiche non mi piace il tono che sta assumento questa conversazione, che io speravo essere cordiale, mi ritiro.
Comunque giusto per precisare, dalla mia parte ci sono solo io e nessun altro.
Saluti
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