giovedì 16 aprile 2009

La sospensione di Vauro equivale a censura

Come è noto la trasmissione Annozero dedicata al terremoto ha provocato critiche e polemiche aspre. Con una lettera a Michele Santoro, un'altra ai direttori del Tg3 Antonio Di Bella e del Tg2 Antonio Marano, il direttore generale della Rai, Mauro Masi li ha invitati ad attivare ''i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo''; la sospensione ''in via cautelativa e da subito'' del vignettista Vauro. Immediata la risposta di Santoro. Sospendere Vauro rappresenta una censura ''che produce una grave ferita per il nostro pubblico e per l'immagine della Rai. La invito a soprassedervi''. Santoro nella lettera respinge tutti gli addebiti ''in quanto sono certo - dice - di aver esercitato con i miei collaboratori la professione di giornalista con grande correttezza''. ''Inoltre faccio presente che - prosegue il conduttore - alla mia redazione non sono pervenute richieste di rettifica o annunci di iniziative legali da parte di alcuno. Le ricordo come la stessa Rai abbia recentemente riconosciuto che l'autonomia del giornalista non può essere menomata, nemmeno dall'editore. Riguardo ai rilievi sui singoli servizi ribadisco che l'equilibrio di una trasmissione deve essere valutato nel suo complesso, nel generale contesto dell'informazione offerta dal servizio pubblico e valutando nel merito se cio' che si descrive o si narra sia vero o falso''. ''Le nostre critiche alla mancata pianificazione dei soccorsi - sottolinea Santoro - trovano ampia conferma nei giornali di tutto il mondo. Lo stesso Enzo Boschi, presente in trasmissione, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, facente parte della Commissione Grandi rischi ed uno dei massimi esperti italiani in materia di eventi sismici e di Protezione Civile, ha più volte sottolineato: ''Santoro ha ragione a fare questi rilievi''. Tutto ciò non sminuisce il comportamento straordinario dei soccorritori dopo che si e' verificato il terremoto, comportamento che nessuno di noi ha mai messo in discussione e che siamo pronti a ribadire in tutte le circostanze''.

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