Sorrento - Un’occasione particolare, quella della celebrazione di Santa Barbara, protettrice
della Marina Militare, domani venerdì 2 dicembre, nella chiesa della Madonna del
Soccorso a Marina Piccola di Sorrento, per consegnare da parte della Fondazione
Vervece, in perfetta sintonia con le norme statutarie, attestati di benemerenza a
tre uomini di mare, protagonisti di un eroico salvataggio, il 1 ottobre scorso, a
ridosso della frastagliata costa di Punta del Capo, di un giovane del luogo,
“risucchiato” dal mare in tempesta.
Franco De Gregorio e Maurizio Gargiulo, operatori del porto di Sorrento, allertati
e coordinati dal sergente della Guardia Costiera Angelo Scelzo, che aveva
raccolto una chiamata di soccorso della centrale operativa del 1515, riuscirono
con intelligente perizia marinaresca, ad individuare e salvare, ormai allo stremo
delle forze, completamente al buoi, Emanuele Esposito In lotta con violenti marosi
che per oltre due ore, gli impedivano di risalire sulla costa..
“Il nostro plauso a questa iniziativa- ha dichiarato il sindaco di Sorrento, Massimo
Coppola – che, nel giorno dedicato a Santa Barbara, protettrice e patrona della
Marina Militare, celebra il coraggio e riconosce la perizia marinaresca e apprezza
il senso del dovere delle donne e degli uomini della Guardia Costiera che, ogni
giorno,e con ogni tempo, lavorano in mare per garantire la sicurezza di tutti noi”.
“Sono lieto ed onorato che la Fondazione Vervece - ha detto il luogotenente
Maurizio Bellotti, comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Sorrento - abbia
confermato la partecipazione ai festeggiamenti sorrentini della nostra Patrona
Santa Barbara”.
“ Ancora più fiero – ha concluso il comandnate Bellotti - per la scelta di Codesta
Fondazione di assegnare l'importante Premio Vervece al Militare del Corpo delle
Capitanerie di Porto impiegato a Sorrento che si è distinto in professionalità per la
sua impresa di salvataggio, rendendo onore allo scopo principe del Corpo, la
Salvaguardia della Vita Umana in Mare”.
“Dopo la collaborazione istituzionale dell’estate scorsa tra il Comune di Sorrento e la
Fondazione Vervece che portò alla presenza della nave scuola della Marina Militare Italiana, Amerigo Vespucci a Sorrento – ha spiegato il Presidente del Consiglio
Comunale sorrentino, Luigi di Prisco – ancora una sinergica attività collaborativa
finalizzata a “premiare” uomini di mare impegnati alla salvaguardia della vita
umana. Un grazie alla Capitaneria di porto, un grazie ai concittadini protagonisti di
un eroico salvataggio”.
“Sono particolarmente fiero in qualità di Presidente Onorario della Fondazione
Vervece e come primo cittadino di Massa Lubrense – ha detto il sindaco Lorenzo
Balducelli, di partecipare alla consegna di un premio a tre coraggiosi uomini di mare,
tra cui un benemerito figlio della nostra terra. L’eroico atto di salvataggio portato a
termine con successo da giovani operatori del settore nautico e da professionali
militari, se da un lato ci tranquillizzano, ci spingono anche a raccomandare prudenza
nel fruire del nostro mare e delle nostre coste”.
“ Da anni – ha commentato il notaio Giancarlo Iaccarino -presidente del Circolo
Nautico Marina della Lobra e componente della Fondazione Vervece, - viviamo in
completa sinergia le attività di Enti, Associazioni e la stessa Capitaneria di Porto, a
“tutela della vita umana in mare” di cui il Premio Vervece è la massima espressione.
Premiare professionisti che operano e lavorano a salvaguardia di quanti fruiscono
del nostro mare per diletto o lavoro è per noi motivo di orgoglio”.
“L’amico Emanuele – scrive Claudio d’ Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno,
da sempre, ha frequentato osservato e immortalato con i suoi artistici scatti
fotografici il mare, in tutte le sfaccettature, in particolare di quel promontorio della
Regina Giovanna, dove l’acqua, la terra e il cielo si fondono, raccontando una storia
millenaria, fatta di archeologia, natura e volo di gabbiani”.
“ O mare fa paura – conclude Claudio d’Esposito - ...accussì dice ‘a ggente”, O mare è
mmare, e nun ‘o sape ca te fa paura, o mare sta facenno ‘o mare”. recita una
struggente poesia di Eduardo De Filippo”.
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