domenica 5 maggio 2024

Fede, tradizione e agricoltura: sui Lattari è tornata l'antica fiera della Spina Santa

di Dario Sautto - Il Mattino

Pimonte - Riscoprire le antiche tradizioni religiose e culturali, valorizzando nello stesso tempo gli antichi riti legati agli allevamenti e all'agricoltura di prossimità. È questo l'obiettivo della festa della Spina Santa, che si concluderà questa mattina a Pimonte con la fiera nel piazzale di San Michele Arcangelo a partire dalle 8. Di primo mattino, gli stand saranno benedetti per l'apertura della fiera, prima della funzione religiosa delle 8.30. Un evento, quello della fiera, legato all'antico culto della reliquia della Spina Santa portata a Pimonte nel periodo in cui rientrava nel territorio della Repubblica Marinara di Amalfi, poi in parte danneggiata da un incendio della chiesa, ma tuttora conservata nella cittadina dei Lattari. Ieri mattina a Gragnano, nei locali della Fondazione dei Monti Lattari in piazza Guglielmo Marconi, si è svolta la presentazione ufficiale dell'evento. Una celebrazione che non è stata effettuata per diversi anni, ma che rappresenta per Pimonte e per i pimontesi una importante tradizione. Per questo motivo a portarla in auge è stata l'amministrazione guidata dal sindaco Francesco Somma, grazie al contributo del presidente del Consiglio comunale Pasquale Somma e della consigliera Maria Donnarumma che hanno fortemente voluto riprendere questa tradizione.

 

«Siamo orgogliosi di aver finanziato e patrocinato quest'evento afferma Mariella Verdoliva, presidente della Fondazione insieme alla Città Metropolitana di Napoli. Del resto i Monti Lattari sono conosciuti storicamente come i monti della religiosità. E quest'evento ci identifica perché riesce a coniugare le antiche tradizioni religiose con la cultura e le tradizioni del territorio». Sulla stessa lunghezza d'onda è don Nino Lazazzera, parroco di San Michele. «La Spina Santa afferma simboleggia il frammento ligneo venerato come reliquia custodita nella Chiesa di San Michele, ritenuto parte della corona di spine che, secondo la tradizione, è stata portata da Gesù. La Spina Santa custodita a Pimonte fu seriamente danneggiata da un incendio. Fu la Santa Sede, come attestato da documenti storici, ad inviare alla comunità pimontese una piccola scheggia della croce che consentì di rinnovare questa tradizione. Viene celebrata da sempre ad inizio maggio come esaltazione della croce continua per rappresentare (oltre a quella religiosa) anche la festa della terra, dell'agricoltura». All'evento ha partecipato anche Annalisa Starace, assessore all'Agricoltura del Comune di Pimonte. «Quest'amministrazione ha da subito mostrato una forte sensibilità al tema dell'agricoltura commenta in particolare puntiamo a rimettere al centro dell'attenzione i piccoli agricoltori, la cui straordinaria attività è stata negli ultimi tempi appannata dagli allevamenti intensivi. Con la fiera della Spina Santa intendiamo riprendere anche il ricordo antico della festa del bestiame e dei prodotti coltivati sul territorio, sperando che anche i giovani possano avvicinarsi a questa importante attività. A tal proposito, nell'ultimo consiglio comunale abbiamo approvato il progetto di Smart Farm in località Valle delle Noci».

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