di Antonino Coppola, sindaco di Sant’Agnello Sant’Agnello - "Una narrazione faziosa unitamente alla propaganda di basso livello e a qualche manifestazione di giubilo, hanno immediatamente seguito il pronunciamento del tribunale amministrativo sulla questione Ospedale Unico. I tentativi di strumentalizzazione non aiutano a fare chiarezza e alimentano solo la confusione nei cittadini. Restiamo come sempre aperti al confronto, all'ascolto che, per essere realmente tale, dovrebbe essere reciproco. Finora è prevalso un atteggiamento di arroganza e supponenza. Continuiamo, è bene ribadirlo, a non avere nessun interesse personale da difendere (nè io nè chi mi è accanto), consapevoli che ciò può disorientare qualcuno. Anche l'ultimo degli stolti, che sia però in buona fede, comprende facilmente che da questa vicenda non traiamo nessun vantaggio, anzi. Per altri non saprei. E infine, per qualcuno resta incomprensibile, forse perchè insolita, la coerenza di chi per anni ha manifestato le proprie perplessità su questo progetto, ne ha fatto parte integrante del programma elettorale di una amministrazione democraticamente eletta. Il rispetto dei cittadini/elettori, questo sconosciuto. Insomma le manfrine non ci appartengono. Ed infine questo potrebbe essere il momento nel quale almeno qualcuno tra i tanti, e tutti molto autorevoli, che hanno in varie occasioni riconosciuto la ragionevolezza della nostra scelta, esca allo scoperto. Restiamo comunque in ottima compagnia dei tanti cittadini (con e senza cariche sociali) liberi da condizionamenti che conoscono bene le reali cause e concause della crisi del sistema sanitario, anche a livello locale.
Questa la lunga premessa.
L'annullamento della delibera di Consiglio Comunale stabilita dal tribunale non implica automaticamente la realizzazione di quel progetto. E soprattutto è stato riconosciuto che la nostra Amministraizione ha legittimamente evidenziato le carenze del progetto a cui non si poteva essere indifferenti. La richiesta di risarcimento di 88 milioni di euro, cifra "monstre", utilizzata anche come strumento di pressione, è stata considerata infondata. Anche la compensazione delle spese legali è un altro elemento da considerare. Le ragioni di merito (aspetti urbanistici, architettonici e paesaggistici) che ci vedono contrari alla realizzazione dell'Ospedale restano tuttora non superate. A queste si aggiunge l'impatto sulla mobilità considerando che gli Ospedali sono considerati, per definizione, “grandi attrattori” di traffico. La mobilità in Penisola Sorrentina è più che mai è un tema critico che ha reso necessaria l'istituzione da parte della Prefettura, anche su richiesta dei Sindaci e delle associazioni di categoria, di un tavolo tecnico che ha, tra l'altro partorito l’ordinanza targhe alterne, rivelatasi un fallimento, e l'ordinanza, tuttora vigente, che limita il transito dei mezzi pesanti. Pannicelli caldi, purtroppo. Le gravi condizioni di traffico della nostra rete stradale, ed in particolare di Corso Italia, emergono in tutta la loro evidenza dai risultati delle analisi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della Città Metropolitana di Napoli. Dall’analisi dei flussi veicolari rilevati sul Corso Italia vengono fuori numeri che fanno tremare i polsi e ci dovrebbero fare riflettere. Nei mesi di maggio e giugno 2024 nel tratto Piano di Sorrento-Sant'Agnello si è registrata una media di circa 21000 transiti giornalieri! Molte le cause, tra cui l'esplosione turistica e il crollo dell’offerta di trasporto pubblico che ha determinato un ulteriore incremento dell'uso del veicolo privato per gli spostamenti.
E invece a giugno ci interessiamo soprattutto della qualità dell'acqua del nostro mare. Poco o nulla importa della qualità dell'aria che respiriamo quando invece è noto che l’esposizione all'inquinamento atmosferico ha un impatto enorme negativo sulla salute delle persone e si associa a malattie respiratorie, malattie cardiovascolari, ictus, cancro. Anche per tale motivo abbiamo siglato una convenzione con Arpac per monitorare nei prossimi mesi la qualità della nostra aria.
Il limite di sfruttamento della nostra Penisola può considerarsi per certi aspetti raggiunto. La vivibilità, la sicurezza delle nostre strade, la crisi abitativa e il diritto alla casa (nelle prossime settimane interverremo per quanto possibile su questo tema), la paurosa tendenza alla perdita progressiva di abitanti (meno diecimila abitanti nel 2042) sono i temi rilevanti. In molti sono costretti a lasciarla questa terra e sembra (non dovrei forse dirlo io) che alcune regole valgano solo per i poveri cristi.
Il futuro di questa terra appartiene a tutti noi, anche se pare resti sullo sfondo."
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