domenica 12 gennaio 2025

L'intervista a Giuseppe Russo. Il direttore dell'Asl 3 Sud: «Il sì del Tar accelera il piano per il presidio costiero»

di Fiorangela d'Amora - Il Mattino

Potenziamento della medicina territoriale, avanzamento per la realizzazione dei nuovi ospedali di Castellammare e Penisola Sorrentina, robotica, intelligenza artificiale e case di comunità. Giuseppe Russo direttore generale dell'Asl 3 Sud ha un cruccio: «reperire risorse umane, limitare il turismo sanitario, aprire nuovi centri per l'autismo». L'Asl che dirige dall'agosto del 2022 è tra le più grandi della Campania: 57 comuni, 13 distretti, 4.500 dipendenti e 8 ospedali. Ha attraversato il Covid, il ridimensionamento ospedaliero e guarda al futuro con strutture e tecnologie nuove. Si riapre il discorso per l'ospedale unico in Costiera? «Sì, il Tar ha accolto i nostri ricorsi, torniamo in conferenza dei servizi più decisi nel portare a termine un Dea di primo livello per tutta la costa. Lo sa che la prima domanda che fanno i tour operator è la distanza e il funzionamento dell'ospedale? Oggi li dirottiamo a Sorrento, poi Castellammare, ma la Penisola merita una struttura di qualità, da 200 posti per la quale si è già conclusa la fase progettuale». Due nuovi ospedali non sono troppi, c'è Castellammare da realizzare. «Il nuovo San Leonardo sarà un Dea di secondo livello, con tutte le specialistiche h24. Un presidio di eccellenza che comprenderà neurochirurgia, chirurgia plastica, emodinamica che sarà attivata anche nell'ospedale che si trova nel centro. Tutto grazie alla fitta collaborazione con la Regione». Che fine farà il "vecchio San Leonardo"? «Anzitutto vogliamo ridurre i fitti passivi trasferendo uffici e ambulatori, poi diventerà un ospedale di comunità». Che significa? «Sono dei centri di lunga degenza dove essere trasferiti dopo un ricovero. L'obiettivo è decongestionare le strutture per trattare solo i casi acuti. Poi sarà l'ospedale di comunità a gestire riabilitazioni e cure». E per coloro che affollano i pronto soccorso? «Dobbiamo intervenire prima con le case di comunità, ovvero centri dove trovare ambulatori specializzati cui potersi rivolgere anzichè andare in ospedale, qui prevediamo la presenza di medici di base, infermieri, fisioterapisti, psicologi».

 

Basterà per migliorare l'accoglienza ospedaliera? «In tanti casi interviene anche la volontà dei comuni. A Portici abbiamo attivato degli ambulatori nei fine settimana festivi grazie al supporto del Comune. Abbiamo curato decine di bambini che sarebbero arrivati al Santobono». Più volte i cittadini sono scesi in strada per la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase. «Senza risorse umane non riusciamo ad aprire. Siamo parte di un'emergenza nazionale: la fuga dei medici dai pronto soccorso che preferiscono il privato accreditato. Abbiamo bandito 5 concorsi, nell'ultimo offrivamo 24 posti solo per Bosco, sono arrivate 8 domande e si sono presentati solo due medici. Con le forze in campo siamo riusciti a trasformare quell'ospedale in un hub cardiologico, un centro specializzato per la chirurgia senologica e sarà un centro di interventistica robotica». Resta il pronto soccorso di Torre Del Greco, in difficolta. «Ma resterà aperto e sarà un punto di riferimento, stiamo effettuando lavori di adeguamento sismico al Maresca, oltre alla ristrutturazione di reparti come ortopedia e protesica ». Anche l'ospedale Apicella di Pollena è stato svuotato. «Una struttura che avrà una vocazione specifica per la cura e la tutela della donna e del bambino. L'ospedale di Nola sarà ampliato, è stata riattivata la pista di decollo e atterraggio per le emergenze, è diventato il primo centro che ha adottato il sistema robotico Stereotaxis. Una cura all'avanguardia e di precisione estrema per l'ablazione cardiaca per la quale sono arrivati medici dalla Norvegia per studiarne il funzionamento». Progetti nel cassetto? «Vorrei aprire un altro centro pubblico per l'autismo oltre a quello di Torre del Greco, creare un ospedale veterinario e un centro di medicina legale per rispondere alle esigenze delle tre Procure di zona».

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