venerdì 5 dicembre 2025

Regione, la mossa di Fico terrà la delega alla sanità

Almeno nella prima fase e in attesa dell'uscita della Campania dal piano di rientro non ci sarà un assessore. Primi distinguo nel Pd sugli incarichi: si punta a tre posti in giunta 

di Mariella Parmendola - La Repubblica Napoli

Napoli - Fico come De Luca, presidente e contemporaneamente regista del rilancio della sanità in Campania. Ma con l'obiettivo di cambiare completamente il capitolo scritto dal presidente uscente. A pochi giorni dalla proclamazione, che darà inizio ufficialmente al governo regionale targato Fico, il nuovo presidente sta decidendo di tenere per sé la delega nel campo più spinoso di tutti. Niente assessore alla sanità inizialmente nella sua squadra, proprio come ha scelto di fare per anni De Luca. Almeno fino a quando non sarà decisa definitivamente la partita del piano di rientro della Campania dal disavanzo sanitario, terreno di scontro ancora aperto con il governo Meloni. Dopo una prima vittoria di De Luca al Tar, la pace istituzionale non è arrivata per la scelta del ministro Schillaci di ricorrere al Consiglio di Stato. Ma ora chiudere la partita tocca a Fico e spera di farlo da vincitore. Dal suo ingresso ufficiale a Palazzo Santa Lucia la sanità sarà la priorità della nuova esperienza. E da subito il presidente è pronto a convocare i direttori delle Asl per avere una mappa reale della situazione. Gli ospedali senza pronto soccorso, le lunghe liste d'attesa per i pazienti anche gravi, con in cima all'agenda un lavoro da fare per aiutare i disabili con le famiglie troppo spesso lasciate sole.

 

Ma soprattutto Fico punta a incassare il risultato dell'ok al piano di rientro che libera le risorse economiche per cambiare le cose. E non solo. Con uno stile del tutto differente dall'irruente predecessore, Fico vuole comunque imporre la Campania come modello nazionale in alternativa al centrodestra di Meloni. Di qui la scelta di accettare l'invito ad Atreju, la festa di Fratelli d'Italia a Roma l'11 dicembre, per dare inizio alla stagione del dialogo. Provando, però, a presentarsi da vincente ai diversi appuntamenti. Dalla sanità a quello con la Coppa America, grazie al ripescaggio della Regione al quale lavora il sindaco Manfredi, che ha pronto un protocollo per valorizzare durante l'evento sportivo le aree interne e la fascia costiera. Ma il lasciare vuota la casella sanità aiuta Fico anche a defilarsi dal pressing sugli assessorati di maggiore peso di Pd e De Luca, con la sua lista "A testa alta". I dem campani puntano a tre assessorati, facendo i conti su 10 consiglieri regionali eletti. Una richiesta non da poco, che tiene dentro anche la contropartita rispetto alla scelta fatta di candidare l'ex presidente della Camera cedendo ai Cinquestelle la Campania governata per 10 anni da De Luca. Ma se anche Fico accettasse, non è detto che le tre nomine in giunta basterebbero a garantire la pace in casa Pd. Se i primi incontri ufficiali sono rinviati alla settimana prossima, subito dopo la proclamazione, le tensioni stanno già iniziando a affiorare. Blindata la postazione del capogruppo uscente Mario Casillo, che resta in bilico solo sulle deleghe tra trasporti e ambiente, il resto è tutto da scrivere. Sono in discesa le quotazioni del sindaco di Portici Enzo Cuomo. Mentre oltre alla donna che verrebbe indicata direttamente dalla segreteria di Elly Schlein, si fa il nome di Anna Riccardi presidente della fondazione "Famiglia di Maria" al Welfare, resta un nome di un'altra provincia. Ed ecco che il segretario regionale del Pd Piero De Luca potrebbe fare arrivare la terza candidatura da Salerno. Una scelta che in diverse anime del partito napoletano è letta come escamotage del figlio per rafforzare Vincenzo De Luca, che a Salerno ha il suo fortino e nella sua città vorrebbe tornare presto a fare il sindaco. Resterebbero fuori i consiglieri regionali Loredana Raia e Massimiliano Manfredi, che potrebbero puntare entrambi sulla presidenza del consiglio, con più chance però se il loro partito si fermasse a due assessori. Lasciando a De Luca la possibilità di indicare un solo nome in giunta, come faranno gli altri partiti. Un rebus complicato dopo il dissenso provocato in più partiti dallo stop all'ingresso in giunta per i consiglieri eletti. E intanto si aspetta la data ufficiale della proclamazione di Fico presidente, nel frattempo si va avanti con gli incontri davanti a un caffè.

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