Vico Equense - Il traffico a Vico Equense non è un semplice disagio logistico, ma una vera e propria emergenza cronica che, ciclicamente, mette in ginocchio la quotidianità di residenti e turisti, minando lo sviluppo economico e la qualità della vita dell'intera penisola sorrentina. L'impressione diffusa, e legittima, è che la politica locale non riesca a cogliere la reale portata della criticità, limitandosi spesso a interventi tampone o a rimpalli di responsabilità tra enti locali e sovracomunali. La conformazione territoriale di Vico Equense, stretta tra il mare e i Monti Lattari, con un'unica arteria principale (la SS 145 Sorrentina) come spina dorsale della viabilità, rende il sistema intrinsecamente fragile. A ciò si aggiungono fattori specifici. Spesso, cantieri necessari (come quelli recenti per la rete elettrica Terna) generano caos inevitabile, a causa dell'assenza di valide alternative di scorrimento. Durante l'alta stagione, il numero di veicoli privati esplode, saturando la rete stradale oltre ogni limite di sopportazione. Nonostante la presenza della Circumvesuviana, la frequenza e l'efficienza dei treni non sono sempre sufficienti a rappresentare una reale alternativa all'auto privata, come sottolineato da più parti politiche e associative. Di fronte a questa emergenza, l'azione politica appare frammentaria. Le proposte ci sono, ma restano spesso sulla carta o procedono a rilento. L'idea di potenziare la Circumvesuviana con treni ogni 15 minuti tra Vico Equense e Sorrento è un'ottima proposta per incentivare l'uso del ferro, ma la sua piena realizzazione richiede investimenti e coordinamento tra EAV e istituzioni che stentano a concretizzarsi.
Si parla di funivie (come il progetto della Funivia Vico Equense-Faito per decongestionare l'accesso al Monte Faito e creare un collegamento intermodale), e di piani per la mobilità sostenibile, ma la messa a terra di queste iniziative richiede una volontà politica ferrea e una visione a lungo termine che vada oltre la singola consiliatura. Affinché la politica prenda in seria considerazione il problema, è necessaria un'inversione di rotta. È fondamentale un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che integri tutte le soluzioni: ferrovia, autobus, mobilità leggera (bici/monopattini elettrici), parcheggi di interscambio e ZTL (Zone a Traffico Limitato). Investimenti certi per aumentare la frequenza e l'affidabilità dei treni della Circumvesuviana e del servizio autobus, rendendoli la scelta più comoda ed efficiente per i pendolari e i turisti. Il problema del traffico non si ferma ai confini comunali. Serve un tavolo permanente tra i sindaci della penisola, la Città Metropolitana e la Regione Campania per adottare strategie condivise. Sviluppare nodi di scambio efficaci (es. parcheggio-stazione) per scoraggiare l'uso dell'auto nel centro urbano. Informare i cittadini non solo sui disagi temporanei, ma sullo stato di avanzamento delle soluzioni a lungo termine, recuperando la fiducia nella gestione politica del territorio. Il traffico di Vico Equense è un sintomo di una crescita (spesso disordinata) che non ha saputo bilanciare sviluppo e infrastrutture. È tempo che la politica locale passi dalle promesse ai fatti, con un'agenda chiara e coraggiosa per garantire il diritto alla mobilità e a una migliore qualità della vita per tutti.

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