Vico Equense - Si è conclusa ieri pomeriggio, nella prestigiosa cornice della Sala delle Colonne presso il complesso della Santissima Trinità e Paradiso, la prima fase del corso di formazione dedicato alla “Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità delle piante di ecotipi di Noce, Juglans Regia, cultivar noce di Sorrento”. L’evento ha segnato un momento cruciale per l’agricoltura della Penisola Sorrentina, celebrando l’impegno dei partecipanti che hanno ricevuto gli attestati ufficiali alla presenza delle massime autorità regionali e locali. Tra i relatori sono intervenuti la dottoressa Rosa Caterina Marmo (Dirigente UOS Ambiente e Foreste), il dottor Salvatore Apuzzo (Responsabile del corso per la Regione Campania), il Sindaco di Vico Equense Giuseppe Aiello e Pierluigi D’Apuzzo, Presidente della Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri. L’iniziativa, nata nel 2024 dalla sinergia tra la Regione Campania (Direzione Generale per le Politiche Agricole), le amministrazioni comunali di Vico Equense e Sant’Agnello e la condotta Slow Food, mira a proteggere una varietà d’eccellenza: la Noce di Sorrento. Questa cultivar, simbolo identitario del territorio, affronta oggi sfide critiche legate all’abbandono dei fondi agricoli e alla pressione dei cambiamenti climatici. Il cuore tecnico del progetto ha visto il recupero di oltre 300 piantine nate spontaneamente, successivamente trasferite presso il Vivaio Regionale delle Tore a Sorrento.
Qui, sotto l'occhio vigile degli esperti, le piante sono state curate e, in molti casi, già innestate con marze certificate fornite dal CREA-OFA di Caserta. I primi risultati sono estremamente incoraggianti, con tassi di attecchimento dell'innesto considerati ottimi. L’obiettivo finale non è solo la conservazione, ma il rilancio economico della filiera. Le piante innestate saranno presto messe a dimora in "pieno campo". In questa fase verranno testati nuovi sesti d’impianto studiati per facilitare la gestione fitosanitaria (lotta ai parassiti) e, soprattutto, per rendere possibile la raccolta meccanizzata, rendendo la coltivazione della noce nuovamente competitiva e sostenibile per le nuove generazioni di agricoltori. "Preservare la biodiversità significa salvaguardare la nostra storia e il nostro futuro economico", è stato il messaggio condiviso dai presenti. La consegna degli attestati di ieri non rappresenta un punto di arrivo, ma la base di competenze necessaria per far tornare la Noce di Sorrento protagonista del paesaggio e della tavola internazionale.

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