giovedì 18 dicembre 2025

La Circumvesuviana da dieci anni è la peggiore ferrovia italiana

Il dossier Pendolaria di Legambiente: "Persi oltre 13 milioni di passeggeri" 

Ieri ennesima interruzione sulla tratta tra Napoli e Poggiomarino La ferrovia peggiore d'Italia da dieci anni. Fare indossare alla Circumvesuviana la divisa in nero di Cenerentola del trasporto pubblico per Legambiente è ormai "una non notizia". Una conferma "scontata" che arriva dal dossier di Pendolaria pubblicato ieri. Un report che, come ogni anno, a fine 2025 consegna, al capitolo linee della Circumvesuviana, l'impietoso bilancio di 12 mesi di disagi, guasti continui dei treni e improvvise cancellazioni di corse sull'intera rete ferroviaria di collegamento tra Napoli e la sua area metropolitana. Con un dato in più, però, che indica la drammaticità di una situazione ormai nota: "Sono oltre 13 milioni i passeggeri persi in un decennio". Per una crisi di fiducia nei confronti di Eav, la società pubblica della Regione Campania responsabile della gestione del servizio di trasporto, con i viaggiatori costretti a prendere auto o pullman per essere sicuri di arrivare a scuola, a lavoro o all'università. Che Legambiente spiega così: "Le promesse di Eav di nuovi treni, più corse e videosorveglianza, si scontrano con una realtà fatta di incendi, deragliamenti e silenzi". E le previsioni per il futuro non sono ottimistiche per il grande ritardo sul programma di consegna dei 57 nuovi treni, che dovrebbero sostituire quelli ormai vecchi di 30 anni.

 

A ciò si aggiungono i problemi sulle diverse linee, come dimostra ieri una lunga interruzione sulla tratta Napoli-Poggiomarino. Per questo si rivolge al presidente Fico il segretario della Cisl trasporti Massimo Aversa: «Il report di Legambiente sancisce la chiusura di un altro anno nero della Circumvesuviana, sulla quale ritardi, disservizi e rischi per la sicurezza dei passeggeri e degli operatori sono ormai all'ordine del giorno. Servono investimenti sui mezzi e sulla tecnologia, serve personale e serve fare presto per evitare che il dossier di Legambiente del 2026 sia l'ennesima conferma di un fallimento per Eav e per la Circumvesuviana». Un andamento che, seppure in modo meno grave, rispecchia quello generale della Campania. Nel 2024 il numero dei viaggiatori al giorno sui treni regionali ha visto un incremento che non raggiunge i livelli pre-Covid. Sono 255.535 i viaggiatori nel 2024, nel 2019 erano 261.193, mentre nel 2009 erano 422.000. «Come sempre - commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania - il rapporto sottolinea come non basti pensare a realizzare nuove infrastrutture se poi a questo non segue l'istituzione di un'offerta di treni adeguata». E tra le peggiori d'Italia entra un'altra campana: la Salerno-Avellino-Benevento, "un caso emblematico di ritardi, promesse e occasioni mancate" conclude Pendolaria. (di mar.pa. - La Repubblica Napoli) 

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